Sanità

Cuamm: Benedetta Baggio, specializzanda dell’Università di Firenze, è in partenza per l’Uganda

La destinazione è l’ospedale di Matany, dove trascorrerà 6 mesi di tirocinio affiancata da un medico Cuamm con esperienza

Parte lunedì 14 aprile, Benedetta Baggio e ha come destinazione l’ospedale di Matany, in una delle regioni più povere dell’Uganda, la Karamoja. Specializzanda in ginecologia e ostetricia presso l’Università di Firenze, trascorrerà 6 mesi in Africa inserita in uno dei progetti di Medici con l’Africa Cuamm.

Nata a Bassano del Grappa, Benedetta conosce il Cuamm fin da quando era bambina e ha sempre sentito forte il desiderio di sperimentarsi in un paese a risorse limitate. Dopo la laurea in Medicina a Perugia e giunta al quarto anno di specialità a Firenze, ora è pronta per realizzare questo suo sogno.

«È radicata dentro di me l’idea di vedere un’altra parte del mondo e di fare un’esperienza che ti può cambiare nel profondo e che ti può aiutare a diventare un medico migliore – racconta Benedetta Baggio –. Parto con tanta voglia di mettermi in gioco, di buttarmi in una realtà così diversa, di provare cose nuove. Dal punto di vista professionale immagino che sarà un’esperienza molto impegnativa, sia perché ci troviamo in un contesto con risorse molto diverse da quelle a cui siamo abituati qui, sia perché dovrò affrontare casi più complicati da gestire. L’unica preoccupazione che ho è quella di non essere all’altezza, di non rispondere alle loro aspettative e non riuscire a dare tutto quello che vorrei».

Il Cuamm opera in Uganda dal 1958 e nel 2022 ha supportato 422 strutture sanitarie con oltre 135 operatori, soprattutto locali. L’ospedale di Matany, dove andrà Benedetta, è a nord-est della capitale Kampala, ha 250 posti letto e offre servizi a una popolazione di 1.400.000 abitanti, è stato aperto nel 1970 e da allora il Cuamm è presente per garantire la formazione del personale sanitario locale e l’assistenza medica e pediatrica della popolazione del distretto di Napak, nella regione della Karamoja.

Tre lunghi anni di pandemia hanno purtroppo indebolito un già fragile sistema sanitario e registrato una significativa riduzione dell’accesso agli ospedali. A questo si aggiungono gli effetti della grave crisi globale che stiamo vivendo, cambiamenti climatici, la speculazione energetica, le tante altre guerre dimenticate. Le conseguenze, in Africa, sono drammatiche: i prezzi dei beni primari e di base sono aumentati in modo vertiginoso, dal costo della farina e del latte a quello del carburante. I sistemi sanitari stanno tornando indietro. La sfida è restare accanto alla popolazione africana nelle sue battaglie quotidiane, che diventano ogni giorno sempre più grandi. Per questo, per Medici con l’Africa Cuamm è ancora più importante dare continuità ai progetti e fornire assistenza sanitaria a chi ha più bisogno.

MEDICI CON L’AFRICA CUAMM

Nata nel 1950, Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo, intervenendo con questo approccio anche in situazioni di emergenza, per garantire servizi di qualità accessibili a tutti. Oggi Medici con l’Africa Cuamm è impegnato in 9 paesi dell’Africa sub-Sahariana (Angola, Costa d’Avorio, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda) con oltre 3.400 operatori sul campo, di cui 247 italiani. Appoggia 21 ospedali e 124 distretti (per attività di sanità pubblica, assistenza materno-infantile, lotta e prevenzione all’Hiv/Aids, alla tubercolosi e alla malaria) 4 scuole per infermieri e ostetriche e una università (in Mozambico).