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CROCIFISSO: DALLA TORRE, «SENTENZA AUTOREVOLISSIMA CHE CONTRIBUISCE A CHIARIRE L’IDEA DI LAICITÀ»

Una sentenza “autorevolissima”, che non riguarda soltanto un “simbolo religioso”, ma costituisce “un contributo importante” per “chiarire il principio di laicità che fa da sfondo alla nostra Costituzione”. Questo, in sintesi, il giudizio di Giuseppe Dalla Torre, rettore della Lumsa, alla sentenza del Consiglio di Stato, che ha stabilito che il Crocifisso deve restare nelle aule scolastiche non perché sia una “suppellettile” o un “oggetto di culto”, ma in quanto “è un simbolo idoneo ad esprimere l’elevato fondamento dei valori civili” che hanno un’origine religiosa, ma “che sono poi i valori che delineano la laicità nell’attuale ordinamento dello Stato”. Dopo la sentenza emanata nel 1989 dalla Corte Costituzionale, relativa all’ora di religione, che ha riconosciuto per la prima volta la laicità come “principio supremo del nostro ordinamento, che non comporta però un’avversione delle istituzioni pubbliche nei confronti del fenomeno religioso”, la sentenza di ieri – commenta il giurista – “spero ponga fine al dibattito, troppo lungo e caratterizzato da eccessi, sulla laicità. Tutti invocano la laicità, ma ognuno ha un’idea diversa di laicità: questa sentenza, come la precedente della Corte Costituzionale, è un’importante chiarificazione sull’idea di laicità contenuta nella nostra Costituzione. E’ evidente che il crocifisso è un simbolo religioso, ma è anche vero che in quanto italiani ‘non possiamo non dirci cristiani’, direbbe Croce, perché la nostra identità culturale è plasmata dai valori del cristianesimo”.Sir