Con 125 voti favorevoli e 22 contrari l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, riunita fino a domani a Strasburgo, questa mattina ha adottato la raccomandazione contro le violenze sui cristiani in Medio Oriente presentata da Luca Volonté (Italia), presidente del gruppo Epp a Strasburgo, e ha chiesto urgentemente al CdE una strategia per difendere la libertà di religione. Se non vengono adeguatamente affrontati i problemi della bassa natalità e dell’emigrazione, aggravati in alcune zone dalla discriminazione e dalle persecuzioni mette in guardia l’Apce -, le comunità cristiane rischiano di sparire dal Medio Oriente, regione nella quale ha avuto origine il cristianesimo. Il documento condanna in modo inequivocabile il massacro di fedeli nella cattedrale cattolica siriana di Baghdad dello scorso ottobre, e l’attentato suicida in una chiesa copta di Alessandria d’Egitto di questo gennaio: due eventi particolarmente tragici mentre gli attacchi contro le comunità cristiane si stanno moltiplicando in tutto il mondo. Secondo i parlamentari la convivenza dei gruppi religiosi è un segno di pluralismo e costituisce un ambiente favorevole allo sviluppo della democrazia e dei diritti umani. Per questo, si legge nella raccomandazione, l’Assemblea è convinta che la scomparsa delle comunità cristiane dal Medio Oriente metterebbe in pericolo anche l’Islam perché sarebbe un segnale di vittoria del fondamentalismo. I rapporti tra le comunità cristiane in Medio Oriente e le maggioranze musulmane non sono mai stati facili, osserva L’Apce sottolineando che non sempre le autorità pubbliche di alcuni Paesi musulmani hanno dato segnali giusti circa le altre comunità religiose presenti sui loro territori. L’Assemblea chiede urgentemente una strategia del Consiglio d’Europa per rafforzare e far rispettare la libertà di religione inclusa la libertà di cambiare la propria come un diritto umano. I 47 Stati membri dovrebbero elaborare strumenti pedagogici per combattere gli stereotipi e i pregiudizi anticristiani e più in generale la cristianofobia, e dovrebbero contribuire allo sviluppo del dialogo interreligioso. Ad essi l’Assemblea chiede inoltre di pretendere una clausola sulla democrazia prima di stipulare accordi con Paesi terzi, e di tenere conto della situazione dei cristiani e delle altre comunità religiose nel dialogo e nelle relazioni bilaterali con questi Paesi. La richiesta, infine, al commissario per i diritti umani del CdE, Thomas Hammarberg, e alla Direzione generale dei diritti dell’uomo, di monitorare la situazione e di portarne a conoscenza la stessa Apce.Sir