Mentre le religioni sono spesso accusate di essere responsabili dei mali della società, noi sappiamo che è piuttosto la strumentalizzazione della religione che, contrariamente alle sue convinzioni fondamentali, viene utilizzata per compiere tante forme di violenza. Lo scrive in un messaggio, intitolato Cristiani e indù: insieme per la non violenza, il card. Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso in occasione della celebrazione del Diwali, la festa della luce. Per vincere la troppa violenza, osserva il card. Tauran ricordando le parole di Benedetto XVI, serve un di più di amore. Per i cristiani, nel Discorso della Montagna aggiunge il cardinale – Gesù ha esortato i suoi discepoli ad amare i propri nemici, a pregare per coloro che li odiano, a fare il bene a quelli che li maltrattano, a percorrere un miglio in più con chi li ostacola. Ma anche nella tradizione indù, la non-violenza è uno degli insegnamenti più importanti. Il Mahatma Gandhi, il padre della nazione indiana, è rispettato e tenuto in alta considerazione in tutto il mondo ed è un modello di non-violenza ed è stato una guida con l’esempio fino al punto di sacrificare la propria vita per il suo rifiuto di impegnarsi nella violenza. La non-violenza non è solo un espediente tattico ma è l’atteggiamento di colui che, come ha detto il Papa, è così convinto dell’amore di Dio e della sua potenza’ che non teme di affrontare il male con le sole armi dell’amore e della verità, sostiene il card. Tauran. L’amore per i propri nemici è la rivoluzione dell’amore, un amore che fondamentalmente non dipende dalle capacità umane ma è un dono di Dio. La non-violenza, prosegue, è incoraggiata da tante altre religioni. La non-violenza è centrale nelle nostre credenze come modo per promuovere la verità, la luce, il rispetto reciproco, la libertà e l’armonia. Poi l’auspicio: In quanto leaders religiosi, chiamati ad affermare la verità che si trova nelle nostre rispettive religioni, adoperiamoci per incoraggiare la non-violenza fra i nostri seguaci e sostenerla nelle loro azioni. Facciamo tutto il possibile per promuovere la sacralità della vita umana, il bene dei poveri e dei deboli in mezzo a noi e per collaborare, attraverso il dialogo, perché sia rispettata la dignità di ogni essere umano senza distinzioni di razza o casta, credo o classe. Indù e cristiani, soprattutto nella presente situazione, lasciamoci vincere dall’amore senza riserve, con la convinzione che la non-violenza è l’unica via per costruire una società globale più compassionevole, più giusta e più attenta ai bisognosi, conclude il card. Tauran.Sir