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CRISI USA-IRAQ: MONS. BETORI, NO ALLA «GUERRA PREVENTIVA»

“La vera prevenzione non viene dalla guerra, ma da un’opera di dissuasione e rimozione delle cause che creano un contesto favorevole sia alle guerre, sia allo sviluppo del terrorismo”. Lo ha detto mons. Giuseppe Betori, segretario generale della Cei, illustrando oggi ai giornalisti il documento finale del Consiglio permanente della Cei, svoltosi a Roma dal 16 al 19 settembre. “La guerra non si combatte con la guerra, ma con la pace e la rimozione delle cause dei conflitti”, ha ribadito Betori rispondendo alle domande dei giornalisti: “prima fra tutte” – ha aggiunto il segretario generale della Cei – “la tragica situazione in Terra Santa, che va risolta in qualche modo al più presto”.

Sottolineando, poi, l’accordo unanime dei vescovi con le parole pronunciate dal card. Camillo Ruini, presidente della Cei, nella prolusione, il segretario generale ha ribadito che “la pace va perseguita attraverso la ricerca concorde di azoni dissuasive, non attraverso una ‘guerra preventiva’ che avrebbe costi umani altissimi ed effetti destabilizzanti che non portano a nulla”. Al contrario, per i vescovi italiani la pace comporta “l’eliminazione delle condizioni che favoriscono la crescita dei conflitti ed il terrorismo”; “determinante”, in questa prospettiva, risulta quindi “rafforzare il ruolo dissuasivo dell’Onu e l’impegno dei Paesi in grado di influire sul governo iracheno”, chiamato da parte sua a “rispettare” le intese. Sir