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CRISI USA-IRAQ: IL PAPA E FISCHER, PROFONDA PREOCCUPAZIONE

La “comune e profonda preoccupazione” per un eventuale intervento armato e l’impegno a “fare tutto il possibile” perché gli iracheni rispettino le risoluzioni dell’Onu: questi i due argomenti che hanno trovato concordi il Vaticano e la Germania, nel corso dell’udienza concessa oggi dal Papa al Ministro degli Esteri tedesco, Joschka Fischer. A riferirlo è stato lo stesso Fischer, durante un “briefing” (in tedesco) con alcuni giornalisti. “Un’occasione propizia per uno scambio di opinioni sui problemi dell’ora presente e, in particolare, sulla nota crisi dell’Iraq e sul tema del futuro trattato costituzionale europeo”: così il direttore della Santa Sede, Joaquin Navarro Valls, ha sintetizzato alla stampa la visita di Fischer in Vaticano, nel corso della quale Fischer ha anche incontrato il card. Angelo Sodano, segretario di Stato Vaticano, e mons. Jean-Louis Tauran, segretario per i Rapporti della Santa Sede con gli Stati.

“Circa la situazione in Medio Oriente – ha proseguito Navarro – è stata ribadita all’illustre ospite la posizione della Santa Sede, espressa in numerosi documenti ed interventi, in favore della pace e di soluzioni rispettose del diritto internazionale. Si è anche sottolineata la responsabilità di tutte le parti per evitare il sorgere di un tragico conflitto”. Riguardo al futuro trattato costituzionale europeo, la Santa Sede “ha rilevato come i valori e gli elementi già inseriti nel progetto siano fondamentali per la vita dell’Unione”, e – ha aggiunto Navarro – si è detta “sorpresa perché è stato trascurato lo statuto giuridico delle Chiese e delle comunità religiose”, formulando “l’auspicio che tale progetto venga perfezionato e le lacune colmate”. Interrogato dai giornalisti sulla Costituzione europea, Fischer ha sottolineato che “l’Italia ha un grande peso sulle spalle”, visto che è a Roma che si siglerà il trattato, e a proposito del riferimento a Dio (finora assente nel documento), ha precisato: “Non si può promettere nulla, perché oltre alla Costituzione europea ogni Paese ha la propria costituzione, e non tutte contengono un riferimento a Dio”. Per Fischer, dunque, il risultato finale “non potrà che essere un compromesso”. Sir