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CRISI USA-IRAQ: 60 ASSOCIAZIONI CATTOLICHE, «NO ALLA GUERRA PREVENTIVA»

“Siamo tutti fermamente contrari alla guerra preventiva contro l’Iraq e crediamo che sia sbagliato che singole nazioni organizzate gestiscano conflitti che hanno conseguenze di natura internazionale”. E’ la posizione comune ribadita oggi a Roma da 60 associazioni e movimenti cattolici aderenti al cartello “Sentinelle del mattino”, che comprende, tra le altre, Ac, Acli, Agesci, Comunità di vita cristiana, Movimento dei Focolari, Comunità di Sant’Egidio e, dopo l’assenza dello scorso anno in occasione del G8 di Genova, anche la Compagnia delle Opere.

Se ne è parlato durante la presentazione della manifestazione che si svolgerà sabato 21 settembre a Firenze (complesso Saschall, ex Teatro Tenda, Lungarno Aldo Moro, 3) alla quale parteciperanno oltre un migliaio di aderenti alle associazioni cattoliche. Nel corso dell’incontro verrà presentato anche il manifesto con le proposte del cartello sui temi della pace, della giustizia, dell’ambiente. “Non è la guerra ad averci unito, c’è stata una condivisione totale fin dall’inizio sui contenuti delle nostre proposte – ha affermato Luigi Bobba, presidente delle Acli -. Non ci sono solo i no global e i girotondini ma che c’è fermento anche nell’area cattolica”. Perché, “rispetto al G8 di Genova – ha precisato Giorgio Salina, della Compagnia delle Opere – è cambiata le coscienza di tutti ed è emersa la necessità di un incontro vero, anche se faticoso”. E Mario Giro, della Comunità di Sant’Egidio, ha rifiutato “l’etichetta di antiamericani, che è ormai una merce avariata, da non usare dopo l’11 settembre come un grande separatore per riproporre vecchi e retrivi discorsi. Anche l’Europa è responsabile, non può essere lasciato tutto in mano agli Stati Uniti”. Sergio Marelli, direttore generale di Volontari nel mondo-Focsiv, ha chiesto quindi al governo italiano, a nome di tutte le associazioni, “di non assumere decisioni unilaterali assecondando le posizioni guerrafondaie degli Stati Uniti e di ammettere che la guerra è uno strumento che non risolve nulla”. Per questo le associazioni nel loro documento auspicano che le “istituzioni internazionali – ha detto Marelli – fissino un sistema di regole per impedire che gli Stati, attraverso delle decisioni unilaterali, decidano da soli di regolare i propri conti con i nemici”.Sir