Vita Chiesa
CRISI FIAT: ASSEMBLEA CEI, NUOVO APPELLO A GOVERNO E PARTI SOCIALI
Un “incoraggiamento” alla proprietà dell’azienda e un nuovo appello al governo e alle forze politiche e sociali per “evitare i licenziamenti e approntare gli eventuali ammortizzatori sociali”. E’, in sintesi, la richiesta avanzata della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e e la pace, in merito alla crisi Fiat.
“Come vescovi della Commissione – si legge nel messaggio, diffuso oggi nella giornata finale della 50a Assemblea generale della Cei – ci sentiamo in dovere di esprimere la nostra preoccupazione per la situazione che sta attraversando una azienda simbolo dell’economia italiana come la Fiat e la nostra vicinanza ai dipendenti e alle loro famiglie, che vedono messo in serio pericolo non solo la fonte del loro reddito ma la loro stessa dignità e responsabilità”.
In sintonia con il card. Ruini, i vescovi definiscono quella della Fiat “una vicenda allarmante”, che “va ben oltre l’ambito degli insediamenti industriali direttamente interessati” o dell’indotto e che “si presenta più grave in quanto crea un clima di generale instabilità e insicurezza”. Di qui l’ “incoraggiamento” dei vescovi alla “proprietà dell’azienda, perché sappia guardare al futuro con fiducia e senso di responsabilità, sorretta dall’esperienza di altri momenti, altrettanto difficili, che nel passato sono stati superati con successo. Siamo certi – proseguono i vescovi – che le altre forze politiche e sociali e, in particolare, il governo, non lasceranno nulla di intentato per evitare i licenziamenti e saranno sollecite ad approntare gli eventuali ammortizzatori sociali”.
Un analogo appello a trovare “una soluzione adeguata”, “senza ulteriori ritardi”, alla crisi della Fiat viene dai vescovi della Sicilia, che sempre da Collevalenza lanciano l’invito “a chi ha dirette o indirette responsabilità aziendali, politiche, sociali, ad operarsi perché i nostri lavoratori non perdano il posto di lavoro”. Tutto ciò, concludono i vescovi della Conferenza episcopale siciliana rendendo pubblico l’appello da loro rivolto alle comunità ecclesiali locali in occasione dell’Avvento, “per evitare che la nostra regione, già tanto provata dal terremoto, dall’eruzione dell’Etna, dalla crisi idrica e dai danni dell’agricoltura, veda ancora una volta disattese le giuste rivendicazioni e le legittime attese degli strati più deboli e difesi della sua popolazione”.