Toscana

CRISI ECONOMICA, DIBATTITO IN CONSIGLIO REGIONALE, APPROVATA RISOLUZIONE DELLA MAGGIORANZA

A chiusura della seduta speciale tutta dedicata alla crisi economica in Toscana (CONSIGLIO REGIONALE, DIBATTITO SULLA CRISI ECONOMICA), l’Aula ha approvato la risoluzione presentata dalla maggioranza e bocciato l’ordine del giorno del Pdl sul quale il Gruppo Udc ha espresso un voto di astensione.Nel documento passato, si esprime “sostegno alle misure straordinarie attivate dalla Regione per contrastare gli effetti della crisi sul sistema produttivo, l’occupazione ed il welfare”.La risoluzione invita inoltre l’Esecutivo a “proseguire nel mettere la massima attenzione al tema della salvaguardia del sistema delle piccole e medie imprese che si trovano ad affrontare questa crisi in condizioni tali da pregiudicare la loro stessa sopravvivenza”. A continuare con “determinazione nell’assumere come centrale il tema della massima salvaguardia dei lavoratori che si trovano ad essere i soggetti più colpiti e rischiano di trovarsi in condizioni tali da produrre effetti sociali rilevanti”. A portare avanti gli “interventi a sostegno dei lavoratori espulsi dal mondo del lavoro, che sono in presenza di situazioni di disagio temporaneo e di quelle famiglie che si trovano a vivere situazioni di difficoltà indotte dalla crisi e dalla cessazione di reddito”. Ad assumere con “più forza il tema del rapporto con il sistema del credito come uno di quelli determinanti per sostenere l’economia regionale e intervenire nella correzione di quelle politiche di oggettiva contrazione del credito a cui sono state e sono sottoposte le aziende toscane, in particolare quelle piccole e medie”. Ad “affrontare con efficacia, parallelamente ai temi dell’uscita dalla crisi, le problematiche relative al dopo”.L’ordine del giorno del Pdl, primo firmatario il capogruppo di Forza Italia Alberto Magnolfi, considerava invece l’analisi della Giunta sulla crisi e le prospettive del suo superamento “del tutto inadeguata, considerata l’entità e la complessità dei problemi di carattere strutturale e la modestia dei risultati rispetto agli impegni assunti”. L’atto riteneva inoltre che “le principali questioni che in Toscana minano le prospettive di superamento della crisi in un’ottica di rinnovato sviluppo, presuppongano una radicale svolta culturale e politica, un ricambio nel panorama stagnante e provinciale della politica toscana e dei suoi rapporti con la società e con tutte le sue espressioni civili, sociali ed economiche”.A sostegno dell’ordine del giorno bocciato dall’Aula, il capogruppo di Alleanza Nazionale Roberto Benedetti che ha sottolineato come nel corso del dibattito “dai banchi della maggioranza si sono registrati interventi non omogenei. Saremmo ben felici – ha detto – se alle affermazioni seguissero atti concreti”.Un esame puntuale sullo stato di alcuni comparti quali “agricoltura e florovivaismo”, è stata fatta dalla consigliera Angela Notaro (An-Pdl): “È in atto una guerra sui prezzi per sopravvivere. Occorre salvaguardare coltivazioni e prodotti tipici locali e dare un reale sostegno alle aziende che potrebbero ‘migrare’ verso altre aree dove gli oneri sono più bassi e la burocrazia meno farraginosa”. “La comunicazione del governatore Martini disegna un quadro impietoso”. Così il capogruppo Udc Marco Carraresi che in conclusione del dibattito ha espresso il voto di astensione all’ordine del giorno del Pdl. “Assistiamo – ha detto – ad un calo di esportazioni e investimenti, ad una crisi diffusa e più forte nei distretti e nei sistemi industriali. Se possiamo ritenere positive le misure sugli ammortizzatori sociali, riteniamo sufficiente l’intervento sull’accesso al credito”. Definiti invece un “inaccettabile fallimento” i provvedimenti per lo sviluppo del territorio e delle infrastrutture. (cs-f.cio)