Nei telegiornali della tv generalista pubblica e privata italiana si dedica sempre meno spazio e attenzione alle crisi umanitarie, tra cui la situazione in Zimbabwe, Sudan, Myanmar, Etiopia. Se nel 2006 le notizie sulle crisi umanitarie erano il 10% del totale, nel 2008 sono scese al 6%. E’ la denuncia contenuta nel quinto rapporto di Medici senza frontiere (Msf) sulle crisi umanitarie più gravi e ignorate dai media nel 2008, presentato oggi a Roma. Il rapporto contiene una analisi delle 10 crisi umanitarie più dimenticate, con un studio realizzato in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia. Le dieci crisi che secondo Msf sono state, nel 2008, tra le più gravi e ignorate sono: la crisi sanitaria nello Zimbabwe; la catastrofe umanitaria in Somalia; la situazione sanitaria in Myanmar; i civili nella morsa della guerra nel Congo Orientale (Rdc); la malnutrizione infantile; la situazione critica nella regione somala dell’Etiopia; i civili uccisi o in fuga nel Pakistan nordoccidentale; la violenza e la sofferenza in Sudan; i civili iracheni bisognosi di assistenza; la coinfezione HIV-TBC. La più dimenticata è risultata la coinfezione HIV-TBC, con soli 5 servizi realizzato dalle tv, nonostante un terzo dei 33 milioni di persone malati di Hiv/Aids sia affetto anche da tubercolosi e sia tra le principali cause di decesso. Tra le crisi più ignorate dalle tv, quella in Etiopia, con soli 6 servizi giornalistici in un anno, ma anche il Sudan e il Darfur, una crisi ricordata perché dimenticata, precisa il rapporto, con sole 53 notizie in un anno. Poco spazio viene dato anche a Zimbabwe, R.D.Congo, al problema della malnutrizione e al Myanmar. Tra le crisi dimenticate che invece hanno avuto relativamente più spazio nei tg: l’Iraq (412 servizi), il Pakistan (185) e la Somalia (178), anche se le notizie non riguardavano i bisogni umanitari della popolazione ma erano più spesso relative a personaggi, eventi o situazioni che avevano qualche collegamento con l’Italia, gli Usa e l’Occidente in genere. Il rapporto denuncia infatti un andamento ad onde delle notizie sulle crisi, con picchi saltuari di interesse (legati alla cronaca o alle emergenze, come ad esempio l’attentato a Mumbai in India, il ciclone Nargis in Myanmar, i rapimenti di volontari o religiosi) e periodi di completo silenzio e oscuramento. Msf, con il patrocinio della Federazione nazionale stampa italiana (Fnsi) ha lanciato, per l’occasione, la campagna Adotta una Crisi Dimenticata per chiedere a quotidiani e periodici, trasmissioni radiofoniche e televisive e testate on-line di impegnarsi a parlare di una o più crisi dimenticate durante i prossimi 12 mesi. Alla campagna hanno già aderito diverse testate giornalistiche.Sir