Mettere insieme le risorse e coordinare le iniziative per uscire dalla crisi e far conoscere sul territorio le misure a sostegno delle imprese e dei lavoratori messe in campo dalla Regione Toscana, oltre a quelle varate a livello provinciale. E’ stato questo il tema dell’incontro che si è tenuto stamani presso la sala dei Grandi della Provincia di Arezzo. Presente il presidente della Regione, gli assessori alle attività produttive e al lavoro, il presidente della Provincia, sindaci e assessori dei comuni del territorio, la Camera di commercio, i rappresentanti del mondo imprenditoriale e i sindacati.E’ stato il presidente della Provincia ad aprire l’incontro ricordando gli effetti della crisi nell’aretino, le situazioni di maggiore sofferenza (dalla Buitoni alla Sca di Pratovecchio alla ex tabaccheria di Bucine), le iniziative messe in campo dalla task force creata a livello locale e avanzando al presidente della Regione la richiesta di integrare gli sforzi e fare lobby per una modifica del patto di stabilità che rende difficile l’utilizzo delle risorse disponibili per i lavori pubblici. Un settore, quello dei lavori pubblici, che il presidente della Provincia ha indicato come uno dei principali volani (forse maggiore del Piano casa) per rilanciare l’economia. Il presidente della Regione ha ribadito come lo scopo dell’incontro per la task force regionale (presenti il coordinatore e i responsabili dei vari settori) sia quello di recepire le richieste del territorio e di far conoscere le iniziative adottate a livello regionale. Tre le linee sulle quali, come ha ricordato il presidente, si è mossa la Regione. In primo luogo il credito alle imprese, con due interventi: il primo volto a garantire liquidità con uno stanziamento di 15,5 milioni di euro, capace di supportare il credito per almeno 155 milioni di euro, e il secondo per investimenti, con un plafond di 33 milioni di euro, in grado di garantire affidamenti per almeno 330 milioni. A sottolineare la necessità di far conoscere le misure il presidente della Regione ha ricordato come le richieste giunte alla Regione dalla provincia di Arezzo non siano ancora molte: 41 per il fondo di liquidità (14 milioni e 394 mila euro in totale) e 35 invece per investimenti (2 milioni e 792 mila euro). In totale 76 richieste per un totale di 17 milioni e 187 mila euro. A livello regionale intanto sono arrivate 1041 richieste, per una media di circa 300 mila euro ciascuna, di cui 802 sulla liquidità e 239 sugli investimenti, per circa 320 milioni di euro, dei quali 262 milioni e 693 mila euro sulla liquidità e 57 mi lioni e 748 mila sugli investimenti.Per il distretto orafo sono comunque disponibili altri 20 milioni grazie ad un accordo fra la Regione e Fidi Toscana, che portano il totale destinato al momento al territorio aretino a circa 37 milioni di euro. Il presidente della Regione ha definito il pacchetto regionale come un peschereccio in attesa che arrivino i transatlantici, ossia le misure promesse dal Governo (1,3 miliardi di euro di cogaranzie). Il presidente della Toscana ha poi illustrato le misure per i lavoratori e le famiglie. Ancora un peschereccio fatto di 5 milioni di euro, per i lavoratori che non hanno nessun livello di protezione e per quelli che ne hanno alcuni, ma hanno situazioni di sofferenza come un mutuo o situazioni familiari particolari. E’ questo il pacchetto che consente di erogare a lavoratori e famiglie un doppio aiuto: 1650 euro eventualmente cumulabile con altri 1650 per c hi avesse i requisiti di entrambe le misure. Anche questo, come ha ricordato il presidente della Regione, è un primo intervento in attesa che il Governo dia luce verde all’accordo stipulato con le Regioni per 9 miliardi di euro. Il presidente della Regione ha ricordato anche gli interventi di semplificazione e snellimento delle procedure volti ad accelerare l’erogazione di tutti i fondi regionali e comunitari, a cominciare dal POR Creo per il quale i bandi sono stati tutti fatti per arrivare alla nuova legge sull’edilizia di cui si è già cominciata la discussione in consiglio regionale. Il presidente della Regione ha concluso ponendo l’accento sul monitoraggio (per accertarsi che le banche eroghino il credito garantito da queste misure) e sulla specificità dei singoli territori ed ha raccolto l’appello della Provincia al massimo coordinamento delle iniziative. In particolare il presidente della Regione ha garantito l’appoggio per la richiesta di un’azione comune a supporto dei distretti orafi, ricordando come in questo momento l’attenzione sembri puntata solo sulle banche e sul settore dell’auto. L’assessore alle attività produttive ha poi spiegato ai rappresentanti di imprese e lavoratori i requisiti per accedere ai finanziamenti ed ha concluso ricordando come la Regione Toscana, con il suo pacchetto da 48 milioni di euro, abbia stanziato la cifra più alta in Italia fra le Regioni, e come, ad esempio, la Lombardia, che ha un Pil superiore alla Toscana, abbia stanziato una somma di 35 milioni di euro. (cs-Laura Pugliesi)