Centinaia di agricoltori, pescatori, allevatori e attivisti di gruppi ambientalisti e di altre organizzazioni della società civile si raduneranno a Roma (dal 1° al 4 giugno) per Terra Preta, un Forum parallelo alla conferenza organizzata dalla Fao sulla sicurezza alimentare e il riscaldamento globale, per chiedere ai governi e alla Fao di assumersi la responsabilità dell’odierna crisi alimentare. Nel 1996 al Vertice Mondiale sull’Alimentazione, era stata stimata la presenza di 830 milioni di persone malnutrite nel mondo, i governi si impegnarono a dimezzare questa cifra entro il 2015. Oggi, al contrario spiegano le organizzazioni di Terra Preta – molti predicono che il loro numero aumenterà del 50% fino a raggiungere 1,2 miliardi, perché minacciati ulteriormente dal caos climatico e dalla pressione della produzione degli agro combustibili. Nel bel mezzo della caduta delle riserve dei prodotti agricoli e del pesce afferma il Centro internazionale Crocevia -, del boom dei prezzi degli alimenti e della benzina, abbiamo bisogno di nuove politiche, abitudini e strutture per risolvere l’attuale crisi alimentare e per prevenire future e ancor più gravi tragedie. I governi, compresi quelli del Sud, devono ora riconoscere le loro responsabilità nel aver attuato politiche che hanno messo a repentaglio il settore agricolo e distrutto la sovranità alimentare.Le ong ed altre realtà che si riuniranno nei prossimi giorni a Roma sono fortemente impegnate nella difesa dei diritti delle persone ad alimentarsi in modo sostenibile. Una conferenza stampa di presentazione di Terra Preta è prevista oggi a Roma (ore 13) presso la rappresentanza in Italia della Commissione europea. Alla cerimonia di apertura del 1° giugno sarà presente, tra gli altri, il direttore generale della Fao Jacques Diouf. La mobilitazione italiana si concluderà il 7 giugno a Milano, con la Marcia per il clima organizzata da Legambiente. Sul tema della crisi alimentare sempre a Roma si è svolto ieri pomeriggio un seminario sulle politiche agricole tra Europa ed Africa, organizzato dalla Campagna EuropAfrica-Terre Contadine. L’Africa può nutrire se stessa e l’Europa anche affermano gli organizzatori -. L’Africa ha in sé le risorse per essere autosufficiente, visto che l’agricoltura familiare assicura più del 90% della produzione agricola, impiega più del 60% della popolazione e gestisce più del 95% delle terre agricole. Anche la metà della popolazione dei 27 Paesi membri dell’Ue vive in aree rurali, ossia nel 90% del territorio. Da qui l’invito a potenziare politiche agricole che favoriscano il miglioramento del sistema economico, delle condizioni di vita delle popolazioni e la tutela del modello di agricoltura familiare, sia dal punto di vista sociale, sia ambientale.Sir