Pisa

CRESCE IL SEMINARIO

di Caterina GuidiViene spesso confusa con la grande santa senese. Ma Caterina d’Alessandria ha un’altra storia. Per capirla bisogna risalire indietro fino agli albori del quarto secolo, quando la giovane – assai colta – subì il martirio durante la persecuzione dell’imperatore Massenzio. Tradizione vuole che avesse un grande ingegno e fosse riuscita a convertire perfino i suoi accusatori. Condannata all’esecuzione mediante ruote dentate, secondo una leggenda lo strumento di supplizio si spezzò; ancora oggi il simbolo della santa – assieme alla palma che le spetta come martire – è proprio questo: una ruota dentata. L’alone di mistero che avvolge la sua figura e l’impossibilità di trovare notizie certe avevano portato all’esclusione dal martirologio per più di trent’anni.Nel 2001 Santa Caterina vi è ricomparsa con onore; comunque il culto locale non è mai venuto meno e tante istituzioni dedicate alla martire hanno continuato a onorare la sua memoria. Anche il seminario diocesano si prepara a festeggiare la patrona il prossimo mercoledì. «I domenicani si stabilirono qui nel 1200 – racconta il rettore monsignor Roberto Filippini – ma l’Istituto è nato molti secoli dopo». Furono il granduca Pietro Leopoldo e l’arcivescovo Angiolo Franceschi – nel 1784 – a ideare un centro studi per la formazione del clero. «Non si trattava di un seminario, ma di un’accademia destinata ai giovani sacerdoti, perché potessero perfezionare le conoscenze soprattutto teologiche». Partiti i domenicani, Santa Caterina divenne parrocchia dove i giovani preti si esercitavano anche sul versante della pastorale. Poi il seminario fu trasferito qui e fu aperta la scuola con annesso collegio: la Chiesa pisana riuniva in un’unica struttura collegiali, seminaristi e giovani preti in perfezionamento. Ancora oggi, nell’atrio del seminario, campeggia una lapide che ricorda l’arcivescovo Franceschi. La parete di fronte ospita un busto del cardinale Pietro Maffi: fu lui ad impegnarsi particolarmente perché il seminario tornasse ad essere il luogo privilegiato per la formazione dei nuovi sacerdoti. Oggi i seminaristi sono 21: 16 diocesani e 5 provenienti da Massa. Il gruppo è ben assortito: alcuni sono giovanissimi – appena usciti dalla scuola superiore -, altri hanno superato i 40 anni. C’è chi ha alle spalle un’esperienza di lavoro, chi di studio. Molti sono cresciuti in parrocchia, fra i ministranti e nei gruppi di catechismo; altri hanno vissuto un po’ più ai margini, prima della scelta che li ha portati qui. Tutti ora condividono un percorso di studio e preparazione dai ritmi abbastanza serrati. «Il lunedì mattina, il martedì mattina e pomeriggio, il venerdì e il sabato mattina andiamo a Camaiore, per frequentare i corsi dello Studio teologico interdiocesano, affiliato alla Facoltà teologica dell’Italia centrale di Firenze – racconta Federico Franchi -. Il mercoledì e il giovedì sono dedicati allo studio individuale». Il tutto unito all’impegno nelle parrocchie: giovedì, sabato e domenica ogni seminarista, a partire dal secondo anno, viene inviato in una comunità per partecipare alla vita pastorale. «I ragazzi del primo anno invece – continua Federico – rimangono in seminario assieme al vicerettore, don Francesco Bachi: è lui a seguirli in modo particolare, per aiutarli a capire bene se davvero questa è la strada tracciata per loro». Il cammino per diventare prete dura sei anni, tre per gli studi filosofico-teologici e storici, tre per l’educazione teologico- pastorale «ma questo tempo è dedicato prima di tutto alla formazione della persona nella sua completezza, curando di pari passo la crescita umana, spirituale, culturale e pastorale. Ci aiutano il rettore, il vicerettore e il padre spirituale, don Severino Dianich».Un cammino che non si ferma nemmeno nell’estate: «alcuni seminaristi – racconta don Roberto Filippini – partecipano ai campi delle parrocchie dove prestano servizio, a quelli dell’Azione cattolica, ai Gruppi estivi…ad alcuni viene proposto di seguire i corsi brevi organizzati dalla Cei: sono occasioni formative delle quali è bene approfittare». Ogni estate i vescovi italiani offrono ai seminaristi alcuni corsi – della durata di qualche giorno – su tematiche di alto livello pastorale e umano. Così, per esempio, Bryan Dal Canto, Salvatore Glorioso, Alessio Lenzarini e Francesco Pierazzini sono partiti per Loreto, per partecipare al laboratorio «A servizio di un’educazione dei giovani», realizzato dal Servizio nazionale di pastorale giovanile, dall’Ufficio nazionale educazione e dalla Fondazione Migrantes. A Ischia sono andati Francesco Parrini, Matteo Orazini e Alessandro Cantarini, per seguire un corso dal titolo «Lavoro, tempo libero e festa: un tempo compiuto?». Federico Franchi e Carlo Filiè hanno raggiunto invece Trento per approfondire il tema «La persona e le sue relazioni», corso organizzato da diversi uffici pastorali nazionali, Caritas e Centro nazionale vocazioni. Un’estate fatta di impegno, vacanza e incontro. «Quest’anno – spiega monsignor Filippini – siamo andati tutti insieme in Terra Santa, con la diocesi. In passato abbiamo fatto dei viaggi anche solo come seminario: a Londra, in Turchia, in Albania, in Puglia – sulle orme di Padre Pio e don Tonino Bello – …sono occasioni per trascorrere del tempo insieme e incontrare altre realtà». Poi a ottobre ricomincia la vita comunitaria vera e propria, con la sua quotidianità; dopo una settimana di esercizi spirituali: «quest’anno – ha concluso don Roberto – siamo andati all’abbazia benedettina di Praglia, vicino a Padova. Iniziamo sempre così il nostro cammino annuale. Nel corso degli anni abbiamo trascorso questa settimana in posti sempre diversi: dai Gesuiti a Bologna, dai Cappuccini a Le Celle di Cortona, ad Arcetri dai Carmelitani Scalzi, a Bose, a Pra d’Mill. È fondamentale che i futuri sacerdoti vengano a contatto con stili di vita e conoscano spiritualità diverse». L’AGENDA DEI FESTEGGIAMENTIMartedì 24 novembre: alle ore 17, nella sala «Leone» del seminario arcivescovile, sarà presentato il libro della professoressa Cristina Moro, «Custodi di un antico sapere. Le edizioni del XV secolo della biblioteca Cathariniana di Pisa». Alle ore 19.30 l’arciprete della Cattedrale monsignor Enzo Lucchesini presiederà i vespri solenni nella cappella del seminario.Mercoledì 25 novembre: alle ore 8, nella cappella del seminario, lodi mattutine solenni presiedute dal vicario generale monsignor Antonio Cecconi. Alle 9.30 l’arcivescovo incontra i genitori degli alunni dell’Istituto paritario. Alle ore 11.00, nella chiesa di Santa Caterina, l’arcivescovo presiederà la concelebrazione eucaristica, assieme ai sacerdoti che festeggiano il giubileo di ordinazione. A seguire, premiazione degli studenti meritevoli (vedi box). Alle 17.00 sarà inaugurato l’anno accademico dell’Istituto superiore di scienze religiose «Stenone» e dell’Istituto di spiritualità «S. Teresa di Gesù bambino», con la prolusione di Severino Dianich e di Giorgio Bonaccorso. Alle 18.30, in S. Caterina, celebrazione eucaristica parrocchiale. I festeggiamenti si concluderanno alle 19.30 nella cappella del seminario con i vespri solenni presieduti da monsignor Giuseppe Guerri.