Lucca

Covid19, il Sindaco di Lucca Tambellini parla per la prima volta dall’ospedale: “restate a casa, questo virus non è una semplice influenza”

“Stamani mi sento un pochino meglio e così torno a scrivervi personalmente”. Inizia così il post del primo cittadino di Lucca che da domenica 15 marzo è ricoverato nel reparto di malattie infettive dell’ospedale San Luca di Lucca. Positivo al covid19 dal 9 marzo scorso, dopo un periodo di isolamento protetto nella sua abitazione, domenica scorsa è dovuto ricorrere all’ospedale. Ma in questi giorni si è registrato un piccolo miglioramento che fa davvero ben sperare.

Ma annota il sindaco nel post: “La strada della completa guarigione è ancora lunga, questo virus non è affatto come un’influenza e ogni giorno senza febbre e con un po’ di respiro in più è un giorno conquistato, in un mare di notizie drammatiche che rimbalzano sulle chat dei sindaci, che mi arrivano dalla Lombardia, che sento rincorrere anche qui in ospedale”.

Poi alcune considerazione di attualità: “I sindaci italiani rilevano dappertutto comportamenti impropri. C’è chi è arrivato a invocare l’esercito per chiudere le città e fare stare la gente a casa. Anche qui in ospedale mi dicono che ancora troppe persone sono in giro e non vogliono intenderla. Se continua così non se ne esce più. E il disastro si prolungherà sino a divenire davvero insostenibile. Non penso che sia la fine del mondo (più di quanto già non lo sia) interrompere le attività non fondamentali per altri dieci giorni e se serve per altri dieci ancora. Vi chiedo di rispettare le regole e di stare a casa. Ve lo chiedo per chi sta male, per chi soffre, per chi sta sommando nuovi sacrifici a sacrifici pregressi, per chi muore a causa di questo virus e per i familiari che restano. Lo chiedo per voi, che volete tornare ad avere la vostra normalità. E ve lo chiedo per tutti noi, quindi per il nostro Paese, che abbiamo diritto al futuro, che porterà cambiamenti notevoli rispetto alla nostra vita di prima, ma che sarà comunque vita”.

Il post lo conclude così: “Rinasceremo insieme, ma ce la faremo solo se oggi tutti noi facciamo come il piccolo volatile della favola del Colibrì, che cercava di spegnere un vasto incendio portando acqua con il suo piccolo becco. ‘Io faccio la mia parte’, rispose al leone che lo derideva. Dopo queste parole anche gli altri animali corsero al lago, per prendere l’acqua e domare le fiamme, ognuno come poteva. Anche noi, oggi, mettendo tutte le nostre forze insieme, possiamo spegnere questo grande incendio. Vi ringrazio per i tanti messaggi, vi porto con me”.