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Covid-19: Iss, variante Alfa al 57,8%, ma cresce variante Delta al 22,7%. Brusaferro, “dato atteso. Proseguire tracciamento e accelerare vaccini”

La cosiddetta variante Delta (B.1.167.2) aveva una prevalenza pari al 22,7%ed è stata identificata in 16 Regioni/Province autonome, con un range tra lo 0 e il 70,6%. La stima viene dalla nuova indagine rapida condotta dall’Iss e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler. L’indagine integra le attività di monitoraggio di routine, e non contiene quindi tutti i casi di varianti rilevate ma solo quelle relative alla giornata presa in considerazione. La cosiddetta variante Kappa, ad esempio, uno dei sottotipi di B.1.617 (B.1.617.1), non è stata trovata nella flash survey, ma diversi casi sono stati segnalati sulla piattaforma integrata che invece raccoglie le analisi giorno per giorno.

“La crescita della prevalenza della variante Delta è un dato atteso, che deve essere monitorato con grande attenzione – afferma il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro –. È fondamentale continuare il tracciamento sistematico dei casi per individuare i focolai, che in questo momento è reso possibile dalla bassa incidenza, e completare il più velocemente possibile il ciclo vaccinale, dal momento che, come confermato anche ieri dall’Ema, questo garantisce la migliore protezione”.