Opinioni & Commenti
Costretti ad aumentare il prezzo della copia
Da questa settimana, con il numero datato domenica 6 giugno 2010, il prezzo della singola copia di Toscana Oggi sale a 1 euro e 50. Lo ha deciso il Consiglio d’amministrazione nella sua ultima riunione e lo ha comunicato alla recente Assemblea dei soci, ovvero ai rappresentanti delle 16 diocesi che fanno parte della cooperativa editrice. È stata una decisione dibattuta e sofferta. Ma non c’era alternativa. Un fatto gravissimo sta passando ancora sostanzialmente sotto silenzio. Migliaia di testate giornalistiche, la nostra compresa, dal primo aprile soffrono moltissimo a causa degli improvvisi tagli operati dal Governo sulle integrazioni alle tariffe postali.
Dopo alcune settimane durante le quali era parso che la trattativa Governo-Poste-associazioni di categoria potesse approdare a qualche risultato significativo, si è giunti alla rottura. Adesso tutto tace. Ma è un silienzio che fa molto rumore soprattutto dopo il varo della manovra economica, alla luce della quale diventa davvero impensabile che si possa tornare indietro. Ricordiamo che noi, come tanti altri, da oltre due mesi stiamo pagando tutte le settimane il 120 per cento in più per la spedizione di ogni copia del giornale: un aumento che non siamo in grado di sopportare e che ci ha costretti, nostro malgrado, a dover adottare anche questa contromisura.
Aumentiamo il costo a copia, tenendo per il momento fermo l’abbonamento. È un modo per garantire fino all’ultimo i nostri lettori più fedeli: gli abbonati. Agli altri chiediamo di abbonarsi o di fare un piccolo sforzo (30 centesimi in più), sapendo bene che questo non è un giornale patinato, non è una rivista, ma sapendo altrettanto bene che un po’ di idee, un po’ di buona informazione e un po’ di comunicazione all’interno delle nostre diocesi valgono più di un euro e mezzo. Ci piacerebbe che questo aumento fosse interpretato come una sorta di azionariato popolare da parte dei cattolici toscani, come la riscoperta di un senso di appartenenza che si traduce in un gesto concreto di sostegno al settimanale che, sia pure indegnamente, rappresenta le Chiese toscane a livello di opinione pubblica.
A.F.