Toscana
Costano 12 milioni gli incendi in Toscana
di Ennio Cicali
E’ durato un mese l’allarme rosso per i boschi della Toscana. Tra la seconda metà di agosto e la prima di settembre si sono concentrati quasi tutti gli incendi del 2009. Dal 1 agosto al 15 settembre ben 246 incendi hanno mandato in fumo 827 ettari di bosco, facendo lievitare il bilancio del 2009.
Il gran caldo e il forte vento, specie in settembre, contribuito all’espandersi dei fenomeni, originati, secondo quanto emerso da azioni dolose. Dei 557 incendi sviluppatisi in Toscana fino a oggi in 340 sono da attribuire all’opera dei piromani. Un dato preoccupante dimostrato dalla persistenza dei fenomeni nelle stesse zone: monti pisani e Lucchesia. Il 30% dei fenomeni è originato dall’incuria, il 10% è dovuto a cause naturali o dubbie.
Nell’infausta classifica dei danni il primo posto tocca all’incendio di Cerretti, nel comune di Santa Maria a Monte, in provincia di Pisa, dove le fiamme hanno distrutto 250 ettari di bosco. Danni particolarmente gravi a Crespignano, nel comune di Calci, con 180 ettari distrutti e a Pian del Lago (Stazzema, Lucca) con 150 ettari devastati dalle fiamme.
Sotto costante pressione del fuoco il comune di Camaiore (40 incendi da aprile a oggi) con due incendi di vaste proporzioni, quello di Monte Prana (108 ettari, dei quali 66 boscati, in fumo il 14 agosto), e di Gombitelli (60 ettari in fiamme il 21 agosto).
Occorre ritornare indietro di sei anni per ritrovare un agosto e settembre altrettanto critici.
In termini assoluti, il dato riguardante il numero complessivo degli incendi in Toscana, non pare allarmante: la superficie boscata (1,186 ettari) è di poco superiore alla media del decennio 1998-2008 e di gran lunga inferiore a quella del decennio precedente. Diminuita negli anni la superficie media a incendio: era intorno a 10 ettari negli anni ’80, è scesa intorno ai 5 negli anni Novanta, si aggira intorno ai 2 (2,13) di questa estate.
La riduzione è stata possibile grazie a un apparato normativo fortemente restrittivo messo in atto dalla Regione Toscana che non consente a nessuno di trarre vantaggio dagli incendi, oltre a. un’azione costante mirata sulla prevenzione. Da aggiungere poi un’organizzazione modello che , attraverso la sala operativa regionale vede la sinergia di tutte le forze impegnate. Così la Toscana difende il suo manto verde: oltre 1 milione e 151 mila ettari di foreste che coprono oltre il 50% del territorio regionale.
Dodici milioni di euro sono destinati ogni anno a contrastare le fiamme.
Il sistema regionale antincendio ruota attorno alla sala operativa della Regione Toscana, funzionante 24 ore al giorno per tutto l’anno. Sul territorio sono impegnati nell’azione anticendio 40 enti tra province, comunità montane, comuni ed enti parco regionali. Nell’opera di spegnimento ha operato personale del Corpo forestale dello Stato, Vigili del fuoco e 3.200 volontari raggruppati nelle varie associazioni ampiamente diffuse sul territorio regionale .
La Toscana può contare su di una forza di intervento che dispone di 10 elicotteri e 1.300 mezzi terrestri. Nel solo mese di agosto gli elicotteri hanno effettuato 590 ore di volo. Inoltre, nel corso dell’anno è stato richiesto per 36 volte l’intervento dei Canadair del servizio nazionale.
Per raggiungere la massima efficienza tecnica del personale la Regione ha istituito un centro di addestramento a Monticiano (Siena) dove nel biennio 2007-2008 sono stati formati ben 2.100 operatori.
Nel corso di una conferenza stampa (cui hanno partecipato l’assessore regionale alla protezione civile Marco Betti, il comandante regionale del Corpo forestale dello Stato Fabrizio Bardanzellu, il direttore regionale dei Vigili del fuoco Cosimo Pulito e il vicepresidente del Coordinamento del volontariato toscano Francesco Puliti) il presidente della Regione Claudio Martini ha messo in evidenza come ogni momento dell’emergenza anche in questa fase della stagione sia stato gestito con tempestività ed efficienza dalla macchina anticendi regionale.
Martini: pene più severe per gli incendiari
«Non basta la siccità, che certamente c’è stata, e il vento che specie a settembre ha dato il suo contributo, a spiegare l’escalation di incendi che si è verificata in Toscana. In molti casi sono state appurate azioni dolose. Ed è questo un dato fortemente preoccupante: anche perché per questa azione sciagurata e criminale abbiamo perso 800 ettari di bosco, patrimonio della collettività, parte del polmone verde cui tutti attingiamo». Così il presidente della Regione Toscana ha sintetizzato l’andamento della stagione 2009 sul fronte degli incendi.
«Dietro a molti di questi roghi c’è la vile mano dei piromani», ha proseguito ancora Martini che ha inviato una lettera al ministro degli Interni Roberto Maroni e ai prefetti della Toscana con la quale ha chiesto un intervento per rafforzare il sistema di controllo e di indagine in modo da perseguire meglio gli autori di questi atti che, spiega Martini, in gran parte restano impuniti. Nonostante non vi siano possibili motivazioni economiche, presenza ripetuta di questi episodi preoccupa e di fronte a questa occorre un’azione più capillare per assicurare alla giustizia i colpevoli.
«Occorre una maggiore severità – auspica Martini – nei confronti di chi irresponsabilmente e volutamente mette a repentaglio la natura e la sicurezza delle persone».
La Regione continuerà a costituirsi parte civile e a richiedere il risarcimento dei danni.
Martini fa appello a tutti i toscani a collaborare ancor più attivamente con tutte le forze antincendi avvisando della presenza dei primi focolai di incendio (per questo è disponibile sia il numero verde della sala operativa 800 425 425 che il 1515 del Corpo forestale o il 115 dei Vigili del fuoco). Importante segnalare anche azioni o movimenti sospetti alla forze dell’ordine, in particolare al Corpo forestale: circa il 60% degli incendi è di origine dolosa.
Per contrastare i reati di incendi boschivi è stato costituito un apposito nucleo del Corpo forestale dello Stato. Nel periodo 2000-2008 sono state segnalate all’autorità giudiziaria sul territorio nazionale 3.426 persone, di cui 123 tratte in arresto e sottoposte a custodia cautelare.
Le pene previste sono particolarmente severe. Per l’incendio boschivo colposo sono previsti da 1 a 5 anni di reclusione, se dall’incendio deriva un danno grave, esteso e persistente all’ambiente le pene sono aumentate della metà (da 2 a 10 anni).Sono altresì aumentate se deriva pericolo per edifici o danno su aree protette. Per l’incendio boschivo doloso le pene variano da 4 a 10 anni di reclusione. «se dall’incendio deriva un anno grave, esteso e persistente all’ambiente le pene sono aumentate della metà (da 6 a 15 anni). Sono altresì aumentate se deriva pericolo per edifici o danni per aree protette.
«Gli incendi – conclude Martini – rappresentano ferite gravissime al nostro ambiente, ai suoi equilibri naturali, agli assetti idraulici, alla biodiversità: chi li difende, e lo fa anche in situazioni di rischio, è un amico non solo del bosco, ma del futuro di tutti noi».