Toscana

COSTA D’AVORIO, VESCOVI DENUNCIANO SPARI SULLA FOLLA: SPROPORZIONATA REAZIONE FRANCESE

“Sproporzionata”: così i vescovi della Costa d’Avorio hanno giudicato la reazione dell’esercito francese alla morte di nove loro commilitoni colpiti nei giorni scorsi per sbaglio durante un bombardamento dell’aviazione governativa ivoriana a Bouaké, roccaforte dei ribelli nel nord del Paese. “Siamo sorpresi che un malaugurato incidente possa portare a una reazione di questa natura. Una reazione così sproporzionata da causare la distruzione di tutta l’aviazione ivoriana, l’occupazione dell’aeroporto di Abidjan e di Yamoussoukro (capitale politica), il bombardamento del palazzo presidenziale della città e il dispiegamento di carri armati e soldati per le strade di Abidjan”.

Nel loro messaggio, i vescovi hanno denunciato anche gli spari francesi “contro bambini, giovani e donne che a mani nude non cercavano altro se non la pace e la riunificazione del Paese”. Sullo stesso tono anche la reazione di parte della stampa ivoriana oggi. Il quotidiano filo-governativo ‘Fraternité Matin’ apre la sua edizione odierna col titolo “51 morti e oltre mille feriti: la Francia giustifica la sua aggressione contro la Costa d’Avorio”, citando l’ultimo bilancio ufficiale (altre stime riportano numeri differenti) delle vittime dei disordini verificatisi nei giorni scorsi di fronte alla residenza del presidente ivoriano Laurent Gbagbo, tra migliaia di manifestanti e i militari francesi stazionati nel vicino Hotel Ivoire.

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, che durante la notte avrebbe dovuto votare una risoluzione sulla Costa d’Avorio (che prevede un embargo sull’acquisto di armi e sanzioni economiche), ha fatto sapere di aver spostato la riunione a lunedì prossimo.

Intanto due navi da guerra francesi sono partite da Tolone dirette in Costa d’Avorio dove dovrebbero arrivare nei prossimi giorni. Durante la notte, invece, sono arrivati in Europa i primi cittadini francesi che, visto il clima di tensione, hanno preferito lasciare Abidjan. Oltre a Parigi, anche gli altri principali governi europei hanno predisposto l’avvio di piani di rimpatrio volontario per i propri connazionali che volessero andarsene dalla principale città commerciale del Paese. Ieri intanto i principali partiti dell’opposizione ivoriana, raccolti nel cosiddetto ‘G7’ che include anche i ribelli delle Forze Nuove, hanno chiesto le dimissioni di Gbagbo giudicato incapace di condurre la Costa d’Avorio fuori dalla sua crisi attuale, accusandolo di atteggiamento “bellicista”.Misna