Toscana

COSTA D’AVORIO, I CIVILI STANNO ABBANDONANDO I QUARTIERI DI ABIDJAN INVESTITI DAI COMBATTIMENTI

Abidjan (Agenzia Fides) – “Continuano gli scontri nei quartieri di Abobo e di Adjamé, ad Abidjan, dove è stato imposto il coprifuoco per almeno altri due giorni. La popolazione dei due quartieri, in particolare di Abobo, sta lasciando le abitazioni a causa dei combattimenti tra le forze di sicurezza fedeli a Gbagbo e gli ex ribelli delle Forze Nuove vicine ad Alassane Ouattara” dicono all’Agenzia Fides fonti della Chiesa locale da Abidjan, capitale economica della Costa d’Avorio, divisa tra i sostenitori del Presidente uscente Laurent Gbagbo e quelli del Presidente eletto Alassane Ouattara.“Gli sfollati di Abobo e di Adjamé si sono spostati in altri quartieri di Abidjan non ancora interessati dai combattimenti, presso parenti ed amici. È un dramma, perché chi lascia la casa lo fa con il timore di perdere quel poco che ha e che non è riuscito a portarsi via” dicono le fonti di Fides.“Il quartiere di Abobo è diventato la sede dei ribelli delle Forze Nuove, che appoggiano Ouattara. È difficile riconoscerli perché, a quanto sembra, hanno tolto la divisa e vestono con abiti civili”. Le Forze Nuove sono la sigla nata dalla fusione di una serie di gruppi ribelli che dal 2002 controllano il nord della Costa d’Avorio.Nel Paese è presente una forza dell’ONU (ONUCI) ed una missione militare francese, che sono viste con crescente ostilità dal campo di Gbagbo, perché la comunità internazionale ha riconosciuto la vittoria di Ouattara nel contestato secondo turno delle elezioni presidenziali del 28 novembre 2010.“I giornali e le emittenti radio e televisive controllate o comunque legate a Gbagbo continuano ad attaccare le forze dell’ONU e la missione francese in Costa d’Avorio, accusandole di condurre attacchi contro i civili. Si tratta di una strategia per delegittimare l’ONU che ha certificato la vittoria di Ouattara al secondo turno delle presidenziali. Incitati dalla propaganda, i sostenitori di Gbagbo rallentano e bloccano la circolazione dei mezzi dell’ONU nelle strade dei loro quartieri. Alcuni autoveicoli dell’ONUCI sono stati bruciati” affermano le fonti di Fides.L’Unione Africana ha concesso una proroga alla missione di mediazione dei 4 Presidenti africani, il cui mandato scadeva ieri, 28 febbraio, prolungandolo alla fine di marzo.