Toscana

COSTA D’AVORIO, GBAGBO PARLA AL PAESE, ALL’ONU PRESENTATA BOZZA FRANCESE DI RISOLUZIONE; APPELLO DEL PAPA

L’appello alla calma, a lasciare le piazze, e l’inconsueta assenza di qualsiasi esplicita menzione della Francia sono le note salienti del messaggio che il presidente Laurent Gbagbo ha indirizzato al Paese nella tarda serata di ieri attraverso radio e televisione. Pur molto atteso, non è stato un discorso particolarmente significativo né ricco di particolari. Gbagbo si è limitato in sostanza a esprimere giudizi duri nei confronti delle Forze Nuove (ex-ribelli), a complimentarsi con le forze armate per l’impegno e la lealtà ed a ricordare che la scadenza elettorale dell’ottobre 2005 dovrà comunque essere rispettata, uno dei motivi che a suo dire hanno spinto il governo a procedere contro gli ex-ribelli. Disponibilità a procedere oltre con gli accordi di Linas Marcoussis del gennaio 2003 e ad innescare un processo di riconciliazione e unità nazionale hanno costituito altri aspetti del discorso.

La stampa elettronica ivoriana anticipa intanto, in molti casi con toni polemici – fino a parlare di “strangolamento” della Costa d’Avorio – la bozza di risoluzione che la Francia ha presentato ieri al Consiglio di Sicurezza dell’Onu e che prevede, tra le altre cose, provvedimenti di embargo sulle importazioni di armi e di restrizione delle libertà patrimoniali e di spostamento per qualsiasi ivoriano che si rendesse responsabile di ostruzione al processo di pace.

In tarda serata, continuava intanto a circolare, accolta con scetticismo, la notizia di fonte governativa che solo tre persone erano state uccise nei disordini; confermato dall’organizzazione umanitaria Médecins sans frontières (Msf) c’è, nella notte tra sabato e domenica, il ricovero di 78 civili in uno solo degli ospedali di Abidjan. E’ stata per ora accolta con apparente calma l’ammissione del capo di stato maggiore, fatta al canale televisivo TV5, sulla possibilità che i militari francesi abbiano ucciso qualcuno durante la gestione delle manifestazioni e dei disordini di sabato notte. Tra le forze d’opposizione – a cominciare da Alassane Ouattara che vive in esilio in Francia e ha parlato da Nizza – sembra intanto prendere vigore una campagna di richiesta di dimissioni del presidente Gbagbo.

«Saluto gli africani presenti – ha detto ieri Giovanni Paolo II dopo la preghiera dell’Angelus – esprimendo la mia preoccupazione per le gravi notizie che giungono dalla Costa d’Avorio dove la violenza sta facendo nuove vittime. Che tacciano le armi, che gli accordi di pace siano rispettati, che si riprenda la via del dialogo! Affido la popolazione ivoriana a Maria, Regina della Pace”Misna