Italia
Costa Concordia, il naufrago Luciano Castro: “Riconoscente verso chi ci ha accolto”
Nessuna retorica. Anche dopo anni sarebbe di cattivo gusto. E nemmeno rancore, perché la giustizia ha fatto il suo corso. Ma riconoscenza.A un decennio di distanza, Luciano Castro, uno dei naufraghi della Costa Concordia, ricorda chi si è adoperato per aiutare e chi ha accolto fin da subito.Il 13 gennaio ricorre l’anniversario di una tragedia inspiegabile, avvenuta di fronte all’isola del Giglio a tarda sera, costata la vita a 32 persone. Da giornalista, mentre era ancora in attesa di essere salvato, Castro diede la notizia alle testate di ciò che era appena avvenuto. Oggi al Sir ricorda i frangenti saldati nella memoria: il rumore, il panico, le bugie dalla plancia, i volti degli inservienti, la nave gigante che il vento sposta e protegge in qualche modo da un esito più nefasto. E ancora: l’arrivo al Giglio, il freddo, le coperte degli albergatori, la chiesa rifugio, le arance di chi è giunto fra i primi ad aiutare. Per gli errori commessi a bordo la Corte di Cassazione nel 2017 ha confermato la condanna nei confronti del comandante della nave, Francesco Schettino, a 16 anni di carcere. Per tutto il resto, non manca la gratitudine di chi è riuscito a salvarsi.