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Coronavirus: Mattarella, “ricerca antidoto a chi spinge a comportamenti irresponsabili”. “Vaccino sia da subito a disposizione di tutti”

Anche in occasione della pandemia in corso “si sentono voci che spingono a comportamenti irresponsabili e sospingono quanti vogliono sottrarsi alle responsabilità collettive. La voce della ricerca, i dati che ci fornisce, le verifiche che conduce, il rigore e la trasparenza delle sue procedure costituiscono un antidoto a queste derive, e ci riportano a una visione razionale dei problemi, senza la quale saremmo più deboli e insicuri”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia di celebrazione de “I giorni della ricerca” al Quirinale. “La ricerca si associa anche a un altro termine: ‘responsabilità’, di cui oggi apprezziamo molto il valore”, ha osservato il Capo dello Stato. “La società della comunicazione immediata e globale ci mette a disposizione conoscenze fino a ieri inaccessibili. Ma talvolta – ha proseguito – ciò può anche disorientare, e taluno finisce nel tunnel delle false notizie, delle dicerie, della perversa volontà di ingannare con la disinformazione. Accade persino nel pieno di questa tragica pandemia”. “Ciascuno – quale che sia il suo ruolo – deve avvertire il dovere non soltanto di non disperdere lo sforzo collettivo ma di contribuirvi; di non sottrarsi a l proprio compito”, il monito di Mattarella. “Senza dimenticare – ha aggiunto – che il vero nemico, di tutti e di ciascuno, è il virus; che il responsabile di lutti, di sofferenze, di sacrifici, di rinunce, di restrizioni alla vita normale è il virus”. “Il vaccino e le terapie contro il Covid – che saranno i frutti delle ricerche – dovranno essere posti, da subito, a disposizione di tutti. Senza discriminazione alcuna”, ha ribadito il Capo dello Stato, secondo cui “è importante che la Commissione europea abbia deciso di sostenere l’‘Alleanza per il vaccino’, promossa dall’Italia e da altri Paesi dell’Unione, assumendo l’impegno a non abbandonare nessuno e mettendo da subito in atto le politiche necessarie per raggiungere l’obiettivo di un vaccino globalmente accessibile”. Per Mattarella la “pandemia sarà vinta dalla ricerca” che è “un gioco di squadra”. 

“Quella che oggi si è imposta come una priorità, non soltanto nel nostro Paese ma nel mondo intero, non deve però farci arretrare né rallentare sul fronte della lotta contro i tumori”, ha poi aggiunto il Presidente. Questa ricorrenza secondo Mattarella deve servire “a ricordarci che le altre impegnative patologie non sono finite in lockdown, che il cancro continua a manifestarsi con i ritmi di prima e che troppi screening e troppe cure vengono rinviate a causa della pandemia, rischiando ritardi irrecuperabili nelle diagnosi di tumore e pericolose interruzioni nelle terapie che non consentono pause o sospensioni”. “Peraltro – ha proseguito – i medici e i ricercatori impegnati quotidianamente nella lotta contro i tumori hanno recato e recano il loro contributo di conoscenza e di studio a chi si trova in prima linea per contrastare l’epidemia da Covid”. Mattarella ha ricordato poi che “sono le generazioni più anziane a pagare il prezzo più alto alla diffusione del nuovo virus. E rischiano quegli stessi anziani di essere penalizzati dal rallentamento delle cure per altre patologie”. “Non dobbiamo mai smettere di pensare al futuro, anche in un momento difficile come questo, in cui l’attualità dei problemi è così impegnativa e coinvolgente”, l’esortazione del presidente: “Mentre si combatte il virus con rigore e unità, occorre essere capaci di procedere e di progredire, di compiere anche le scelte per un servizio sanitario sempre migliore, ancor più vicino alle esigenze dei malati, ancor più attento alla persona, alla prevenzione, ancora più accessibile e capace di cura anche per chi è affetto da forme di cronicità e non può completamente debellare la propria malattia”. “Nessuno di noi è estraneo al dovere di sostenere e incoraggiare la ricerca, per poterne poi condividere i risultati”, ha quindi proseguito il Presidente della Repubblica. “Questo appuntamento annuale – ha ricordato – è nato anzitutto per dare impulso alla ricerca in campo oncologico, sviluppata per sfidare quella che a lungo è stata definita la ‘malattia del secolo’ e che, anni addietro, sembrava un male invincibile. Proprio la scienza medica e la ricerca – diagnostica, terapeutica, farmacologica, genetica – unita alla crescita della cultura della prevenzione, ha capovolto i rapporti di forza e oggi sappiamo che il cancro è sempre più curabile, e che la maggior parte dei malati può guarire”. “I pionieri dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro – il tributo di Mattarella – hanno avuto una preziosa lungimiranza. Si tratta di scienziati e di personalità che, poco più di cinquant’anni addietro, sono stati capaci di iniziative comuni e di chiamare a raccolta tutte le forze disponibili per combattere il cancro”. Il presidente non ha potuto non sottolineare come oggi “per la ricerca scontiamo ritardi, e le carenze favoriscono il trasferimento all’estero di tanti giovani di talento”. “Ma disponiamo di forze, di intelligenze, di risorse umane”, ha evidenziato: “Nel campo della ricerca oncologica, in particolare, l’Italia rappresenta un’eccellenza mondiale ed è avanguardia in Europa. Dobbiamo investire ancor di più in ricerca per rafforzare e ampliare le strutture di alto valore, che hanno già mostrato le capacità dei nostri scienziati e la eccellente levatura di tanti giovani”.