Toscana
Coronavirus: crollo del clima di fiducia dei consumatori. A maggio minino storico dal 2005
“Le stime effettuate con i dati raccolti a maggio 2020 indicano livelli storicamente bassi dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (94,3) e delle imprese (51,1)”. È quanto comunica oggi l’Istat diffondendo la stima della “Fiducia dei consumatori e delle imprese” a maggio 2020.
“L’emergenza sanitaria in corso – spiega l’Istat – continua ad influenzare negativamente il clima di fiducia degli operatori economici: per i consumatori il dato raggiunge il valore più basso da dicembre 2013; per le imprese registra il valore minimo dal marzo 2005”.
Stando ai dati diffusi, il confronto tra maggio e marzo segnala flessioni per tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori; una diminuzione marcata per il clima economico e corrente; mentre il clima personale e quello futuro registrano diminuzioni contenute. Il clima economico passa da 94,4 a 71,9, quello personale da 102,4 a 100,9, quello corrente da 104,8 a 95,0 e quello futuro decresce solo lievemente, passando da 93,3 a 93,1.
Con riferimento alle imprese, “le stime degli indici evidenziano una caduta della fiducia, rispetto a marzo 2020, nel settore dei servizi di mercato (da 75,7 a 38,8), del commercio al dettaglio (da 95,6 a 67,8) e delle costruzioni (da 139,0 a 108,4)”. Nella manifattura, l’indice di fiducia registra una flessione relativamente più modesta, passando da 87,2 a 71,2, mantenendosi comunque su livelli storicamente bassi.
Per quanto attiene l’industria manifatturiera si evidenzia un peggioramento rispetto a marzo 2020, i giudizi sugli ordini mentre le scorte di prodotti finiti sono giudicate in accumulo; le attese di produzione subiscono un’ulteriore diminuzione. Per le costruzioni, la flessione dell’indice è causata da un forte peggioramento dei giudizi sugli ordini; relativamente più contenuto il calo delle aspettative sull’occupazione presso l’impresa.
Nei servizi di mercato, il calo dell’indice rispetto a marzo 2020 è determinato da giudizi, sia sugli ordini sia sull’andamento generale dell’azienda, in forte peggioramento; si segnala invece un miglioramento delle aspettative sugli ordini, che tuttavia rimangono su livelli storicamente bassi. Con riferimento al commercio al dettaglio, crollano i giudizi sulle vendite e le scorte di magazzino sono giudicate in forte accumulo. Si registra un calo contenuto delle aspettative sulle vendite, dopo la caduta subita lo scorso marzo.