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Coronavirus. Brusaferro (Iss): «L’Italia è pronta per affrontare l’emergenza»

L'Oms alza il rischio globale da moderato a elevato. In Italia ad oggi nessun caso di contagio. Il ministero della Salute attiva un numero verde e una pagina dedicata mentre il presidente dell’Istituto superiore di sanità assicura che il Sistema sanitario nazionale è  pronto ad affrontare l'emergenza

Salgono a 106 i morti provocati dal coronavirus (2019-nCoV): 100 nella sola provincia di Hubei. Lo rendono noto le autorità cinesi segnalando quasi 1.300 nuovi casi di contagio che portano il totale a oltre 4.500 casi nel Paese asiatico mentre si registrano anche 7mila casi sospetti in attesa di conferma. Diversi casi di contagio si registrano ormai in una dozzina di Paesi nel mondo: l’ultimo, appena confermato, in Germania. Intanto l’Organizzazione mondiale della sanità rettifica il giudizio sul rischio globale legato alla diffusione del coronavirus: da “moderato”, come definito nei precedenti rapporti, ad “elevato”. Secondo i ricercatori dell’Imperial College London, che collaborano con l’agenzia Onu, ogni soggetto contagiato dal coronavirus può infettare in media altre 2,6 persone, con un tasso che varia da 1,5 a 3,5. Questo rende il suo tasso di diffusione confrontabile a quello della Sars e della pandemia influenzale del 2009.

Al momento non si registra in Italia nessun contagio mentre è attiva una rete di sorveglianza delle gravi infezioni respiratorie acute (Sari) e delle sindromi da distress respiratorio acuto (Ards). Proseguono regolarmente i controlli e il monitoraggio costante dopo la riunione della task-force di ieri del ministero della Salute che è in continuo contatto con l’Oms e l’Ecdc (Centro europeo di controllo delle malattie), e pubblica tempestivamente ogni nuovo aggiornamento sul suo portale. Presso il Dicastero di Lungotevere Ripa è attivo h24 il numero verde 1.500 per rispondere alle domande dei cittadini.

Per gli operatori sanitari che prestano servizio presso la sala operativa è stato avviato uno specifico corso di formazione e aggiornamento al quale hanno partecipato anche i mediatori culturali addetti a dialogare con i cittadini cinesi che si rivolgeranno al servizio. Sono finora 400 le telefonate ricevute dalla sala operativa per avere informazioni sul virus.

Sul portale del ministero è stato inoltre aperto un sito dedicato, anch’esso in costante aggiornamento: 19 domande (Faq) con relative risposte per informare e aiutare a fare chiarezza sull’infezione.

“Sono in contatto costante con la commissaria europea alla Salute e con i colleghi europei in attesa di un prossimo confronto, che ho proposto in un colloquio con il ministro della Salute croato, Paese che ha la presidenza di turno”, ha dichiarato il ministro della Salute Roberto Speranza, a margine dell’audizione in Commissione Affari sociali della Camera. In Italia, Silvio Brusaferro, presidente dell’ Istituto superiore di sanità (Iss), da parte sua rassicura: “La situazione è in costante evoluzione” ma “l’Italia è pronta per affrontare questo tipo di emergenza”.

In un video pubblicato sulla pagina dell’Iss, costantemente aggiornato, il presidente ricorda: “Il Servizio sanitario nazionale è pronto per affrontare questo tipo di emergenza, e l’Italia è stato il primo paese europeo a istituire i controlli negli aeroporti, a testimonianza del fatto che il nostro Paese sta tenendo il livello tra i più alti di attenzione, con una stretta collaborazione con le Regioni che hanno piani operativi in atto per gestire eventuali casi”. Persone a rischio, spiega, sono “quelle che negli ultimi quindici giorni si sono recate nelle zone coinvolte e che manifestano una sintomatologia simile alle infezioni delle alte vie respiratorie, quali febbre, tosse dolore muscolare, affaticamento e difficoltà respiratoria o che siano state in contatto con persone colpite dal corona virus 2019-nCoV”. Motivo di preoccupazione “la possibilità, anche questa non insolita per le malattie infettive, che persone asintomatiche possano trasmettere il virus”. Brusaferro rassicura sull’eventuale pericolo di frequentare i ristoranti cinesi in Italia: “Le conoscenze di cui disponiamo al momento ci dicono che la trasmissione di questo virus non avviene per via alimentare. Inoltre in Europa è vietata l’importazione di animali vivi o di carne cruda dalla Cina”. Importante, avverte, che i cittadini cerchino informazioni “solo su fonti ufficiali”.