Migliora nei campi dell’area di Dollo Ado, in Etiopia, la fornitura dei servizi sanitari e di nutrizione da parte dell’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr) in collaborazione con le agenzie partner. A renderlo noto è lo stesso Unhcr, informando che la campagna di vaccinazione contro il morbillo, completata due settimane fa, ha avuto come risultato la netta diminuzione di nuovi casi e di decessi correlati, e team medici mobili stanno raggiungendo molte famiglie che in precedenza non avevano accesso ai servizi medici. Nel campo di Kobe si è registrata una progressiva riduzione del tasso di mortalità, che attualmente viene stimato in 2,1 decessi al giorno ogni 10.000 persone, mentre solo poche settimane fa era compreso tra 4 e 5 decessi giornalieri ogni 10.000 persone. Quando sei settimane fa ha aperto il più nuovo campo dell’Etiopia – quello di Hilaweyn – il tasso complessivo di malnutrizione tra i bambini e ragazzi rifugiati nuovi arrivati era del 66%. Adesso è sceso al 47%. In tutti i campi di Dollo Ado il tasso complessivo si attesta al 35% poiché i programmi di alimentazione nutrizionale per bambini sono riusciti a raggiungere i casi più vulnerabili. L’Unhcr continua tuttavia a svolgere questi programmi poiché il tasso di malnutrizione è ancora alto, in particolare tra i bambini con meno di 2 anni. Ogni giorno, prosegue l’Unhcr, mediamente 300 somali continuano ad attraversare il confine per recarsi a Dollo Ado dalle aree di Bay, Gedo and Bakool. I nuovi arrivati riferiscono che le condizioni in Somalia sono ancora precarie: la maggior parte del bestiame è morto e il cibo è difficile da reperire. Sono in fuga dal conflitto e dalla violenza che continuano a imperversare. A preoccupare l’agenzia Onu è l’incidenza di diarrea e morbillo tra gli sfollati a Mogadiscio. Allarmanti i tassi di mortalità tra i bambini con meno di 5 anni: 15,43 decessi al giorno ogni 10.000 persone in agosto e 14,09 in luglio. Anche il tasso di malnutrizione è aumentato. L’Unhcr ha intrapreso una serie di missioni volte a verificare la situazione in alcuni degli oltre 180 accampamenti di fortuna della capitale somala nei quali è stata effettuata la distribuzione di aiuti d’emergenza. L’agenzia Onu intende effettuare fino a 10 missioni fact-finding’ a settimana negli insediamenti di sfollati, tuttavia fa sapere di non avere ancora accesso a molte aree della città nonostante la situazione della sicurezza a Mogadiscio sia parzialmente migliorata. (Sir)