Per curiosità abbiamo perciò provato a porre l’attenzione agli annunci che vengono pubblicati nei giornali locali, ma non abbiamo trovato nulla. Ci siamo allora dedicati ai cartelloni pubblicitari dove vediamo reclamizzare ogni genere di manifestazione e di eventi, ma purtroppo anche in quelli delle feste parrocchiali non siamo riusciti a trovare uno spazio dedicato a tale argomento.Ci siamo allora guardati negli occhi e abbiamo pensato che con tutto il parlare che si fa intorno alla istituzione famiglia, in realtà pochissimo si realizza per essa e soprattutto poco si fa per le giovani coppie che sono quelle che poi hanno più bisogno di sostegno. Abbiamo pensato quindi di dedicare alla famiglia, quella nata dal sacramento del matrimonio, uno spazio tutto suo; una giornata in cui le coppie, e in particolar modo quelle giovani, possano ritrovarsi insieme e mettere in comune le esperienze maturate nel periodo del matrimonio e condividere le gioie, ma anche le preoccupazioni di questi tempi.«Festa della Famiglia», dunque, a Camucia, nella sala parrocchiale, sabato 16 settembre. Ci è sembrato opportuno sostenerle con la presenza e l’esperienza di alcune coppie più mature che hanno fatto della sensibilità alla unione degli sposi un motivo di impegno sociale e di testimonianza cristiana. Celebrare con una festa della famiglia l’unione cementata dal sacramento, ci è parso un momento importante anche per dire alla società che non tutte le famiglie vanno a rotoli, ma esistono anche coppie che, pur nelle più diverse difficoltà, hanno fatto del loro stare insieme il motivo cardine della loro esperienza per il bene loro, dei figli e di tutta la comunità.Per la nostra esperienza personale siamo convinti che il partecipare agli altri la propria realtà di coppia sia indispensabile per scacciare lo spettro della solitudine di fronte agli impegni a cui la società ci chiama, ed è un modo per incoraggiarsi a vicenda. E di questi tempi sicuramente non è poco. Certamente condividere i momenti di preparazione al matrimonio è già una bella cosa, ma se non ci si scambia la vita, pian piano l’entusiasmo dei primi tempi si affievolisce e i problemi prendono il sopravvento mettendo a rischio l’unione di coppia.Abbiamo ritenuto importante perciò pensare ad un momento tutto delle famiglie che cominciasse con il condividere una cena frugale alle 19, per poi proseguire con uno scambio di esperienze riservato agli sposi. Per i piccoli è stato infatti previsto un momento di animazione tutto per loro in modo da lasciare i genitori tranquilli per qualche ora.Siamo consapevoli che queste iniziative sono ben poca cosa per sostenere le coppie di oggi nei loro impegni di sposi e genitori, ma riteniamo che si possa cominciare da questi momenti per ripensare al matrimonio come sacramento vivo e come impegno fondamentale delle nostre famiglie. Siamo convinti però che con il sostegno di alcune famiglie disponibili a dare concretezza al Vangelo per le coppie si apra la possibilità di un futuro meno gravoso che possa realizzare la promessa di amore duraturo per loro e per i loro figli.Antonio e Lorella Lauria