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Cop, Lettera alle istituzioni del territorio
Una lettera “della” parrocchia, rivolta alle “istituzioni del territorio” per “sognare insieme” un futuro per il nostro Paese, a partire dalla “passione” per la gente e per la politica intesa come “bene di tutti”. È l’originale e inedita iniziativa con cui il Cop ha scelto di concludere il convegno di Chianciano. Ecco il testo integrale.
Siamo quelli della parrocchia, anzi siamo la parrocchia, abitiamo nella stessa strada, frequentiamo gli stessi spazi, viviamo le stesse stagioni e forse non ci siamo mai parlati. Siamo laici e preti, religiosi e religiose, catechisti, mamme e papà di famiglia, giovani e anziani. La parrocchia che siamo in questi anni ha subito tante trasformazioni proprio a partire dal territorio in cui viviamo e che assieme a voi abbiamo visto cambiare. Non vogliamo farci i fatti nostri, il nostro centro non è la sacrestia, a noi sta a cuore la vita della gente come a voi, abbiamo imparato a lavorare in rete, abbiamo scoperto che le nostre risorse migliori sono le famiglie, i nostri ragazzi e i giovani, le relazioni personali che sappiamo attivare casa per casa, e l’amicizia con gli anziani, il clima di famiglia che riusciamo ancora a costruire.
Noi ci mettiamo in relazione nel nome di quel Gesù che è risposta radicale alla ricerca di senso di felicità che ogni persona sente crescere dentro di sé, e vi vogliamo dire che noi non ci sentiamo autosufficienti in questa missione, perché incontriamo le stesse persone che voi volete servire, perché ci spendiamo per i poveri di cui vi dovete occupare anche voi, perché ci facciamo in quattro per educare i nostri figli che sono anche i vostri, perché ci sta a cuore la famiglia e sogniamo un futuro per il nostro paese come lo volete voi, perché ci sta a cuore che tutti abbiano un lavoro dignitoso e un ambiente vivibile, come sta nei progetti del vostro servizio alla gente. Perché assieme vogliamo vivere domeniche di festa e di serenità, di riposo, di giovialità, di tempo gratuito e di comunione.