E’ stato lui nell’aprile del 2002 a impedire agli israeliani di fare irruzione nella Basilica della Natività, a Betlemme, occupata da duecento palestinesi e circondata da carri armati, a far sapere al mondo che cosa stava succedendo, e a ricevere la telefonata di Giovanni Paolo II che lo invitava a proseguire sulla via della trattativa e della pace. Oggi padre Ibrahim Faltas, francescano, per anni parroco di Gerusalemme e ora Economo generale della Custodia di Terrasanta, ha incontrato insieme ad altri rappresentanti della Fondazione Giovanni Paolo II (padre Faltas ne è vicepresidente) Nicola Danti, presidente della commissione Cultura e istruzione del Consiglio regionale, e Vincenzo Ceccarelli, presidente della commissione Territorio e ambiente. La Toscana vuole dare il suo contributo per la Scuola di formazione professionale della Palestina, che la Fondazione inauguererà il prossimo 9 agosto a Betlemme annuncia Danti Una scuola che prevede anche corsi di restauro e corsi per operatori sociali: ambiti nei quali sicuramente la nostra regione potrà offrire le migliori competenze e collaborazioni. La scuola formerà anche artigiani del legno: Un altro settore sul quale la Toscana, con l’Istituto d’arte di Anghiari, potrà dare un contributo di valore, aggiunge Ceccarelli, che ha prospettato anche un percorso condiviso con la Province sulla formazione degli operatori sociali.Da parte di padre Ibrahim, di Angiolo Rossi e di Renato Burigana, della Fondazione, il sentito ringraziamento per la Toscana, da sempre vicina alla Terra Santa. La Fondazione è attiva in Medio Oriente con progetti in Palestina, Israele, Libano, Siria, Giordania e Iraq, e ha ricevuto di recente un finanziamento della Regione Toscana per la creazione, sempre a Betlemme, della prima clinica chirurgica pediatrica della Palestina. (ab)