Toscana
COOPERAZIONE: PRIMA RIUNIONE FRA COMUNITÀ AFRICANE IN TOSCANA
Per la prima volta, le comunità africane presenti in Toscana si riuniranno intorno a un tavolo per conoscersi, confrontarsi e presentarsi alle istituzioni e ai cittadini della regione. Il 15 settembre, nella sede del consiglio regionale, si svolgerà la «Prima conferenza regionale delle associazioni africane in Toscana». L’incontro – presentato stamani durante una conferenza stampa – è organizzato dalla Federazione africana Toscana (Fat), che riunisce una trentina fra rappresentanti e associazioni di cittadini africani che vivono in Toscana, e dal consiglio regionale toscano e rientra nell’ambito delle iniziative promosse in occasione della Conferenza delle regioni europee e africane, in programma a Palazzo Vecchio il 17 e 18 settembre.
«Le stime dicono che in Toscana vivono circa 22 mila africani regolari – ha spiegato Derres Araia, responsabile politico della Fat – il 15 settembre sarà un’occasione per confrontarci e per avvicinare il popolo toscano a quello africano. Introdurremo il tema del decentramento, che sarà al centro della Conferenza delle regioni euro-africane, per capire se ci sono i presupposti affinché questo tipo di politica possa mettere radici in Africa. Non solo, discuteremo di quello che l’Europa può fare per noi. L’Africa non chiede tanto aiuti umanitari quanto un impegno a far rispettare dai nostri governi la legalità internazionale e i diritti umani, presupposti indispensabili per il nostro sviluppo».
«Il programma della Conferenza – ha spiegato Sessou Quassi Roger, presidente della Fat – prevede interventi di intellettuali e amministratori africani e toscani, per discutere sui temi dell’immigrazione e dello sviluppo. In pratica ci confronteremo su un’Africa pensata e progettata dagli africani insieme alla Toscana». «Dall’incontro del 15 – ha concluso Enrico Cecchetti, vicepresidente del consiglio regionale toscano – emergerà la ricchezza e l’importanza della comunità africana in Toscana, che finora è poco conosciuta e con cui dobbiamo collaborare per migliorare la nostra regione e l’Africa». (ANSA)