Toscana

COOPERAZIONE, MOVIMENTO IN CRESCITA IN TOSCANA; BRENNA: INNOVAZIONE LEVA DELLA CRESCITA

Il sistema cooperativo toscano è una realtà in crescita e ha una longevità maggiore rispetto al resto delle imprese. Ben integrata in tutte le attività produttive, ha un peso maggiore nei settori edile e dei servizi alle imprese. Impiega una quota significativa dell’occupazione regionale, soprattutto femminile, ma appare! ancora restio ad affidare cariche sociali a donne, giovani ed extracomunitari. Sono i dati strutturali dell’Osservatorio regionale sulla Cooperazione, aggiornati al 2007, che emergono da un approfondimento condotto da Unioncamere e Regione Toscana in collaborazione con le Centrali regionali delle Cooperative, presentati oggi da Ambrogio Brenna, assessore regionale alle attività produttive e alla cooperazione. «I dati forniti oggi dall’Osservatorio – ha detto l’assessore – ci mostrano un contesto positivo, in cui si registra una crescita ampia delle imprese cooperative (+2,5%) confrontato alla lieve espansione (+0,6%) delle altre imprese». L’assessore Brenna ha puntato l’attenzione sul rafforzamento della capacità competitiva delle cooperative rispetto alle concorrenti: «Il fatturato prodotto dalle società cooperative è cresciuto mediamente in maniera più rapida di quanto non sia successo ad altre tipologie di imprese. I punti di forza delle cooperative che hanno raggiunto i risultati migliori – ha proseguito l’assessore – non risiedono nello specifico settore di attività, quanto piuttosto nella disponibilità di innovare, di disporre di risorse immobilizzate, nella base sociale, nella dimensione, nella capacità di realizzare buoni volumi della produzione, nella capacità di attrarre e mantenere risorse umane qualificate.»A fine 2007, la Toscana rappresenta il 4,5% del sistema nazionale delle cooperative registrate con 6.680 unità di cui 3.872 attive, per un tasso di variazione di due punti e mezzo percentuali sul 2006 rapportato ad un quadro complessivo di tenue espansione (+0,6%) dell’universo imprenditoriale regionale. Rispetto al 2006, l’andamento ha avuto connotazioni piuttosto eterogenee sul territorio passando da risultati molto buoni come quello di Lucca (+6,1%) al dato negativo di Livorno (-0,7%). Ma numericamente la cooperazione ha l’incidenza più significativa nella provincia di Firenze (il 23% sul totale regionale); quindi, ben distanziate, Lucca (il 13%) e Prato (il 10% sul totale). Nelle altre province la quota sul totale regionale oscilla tra l’8,6% di Arezzo ed il 7,5% di Massa Carrara, fatta eccezione per Pistoia che si distacca in coda con il 5,5%.In Toscana, i settori dove la scelta della forma cooperativa riscuote maggiori consensi sono costruzione ed abitative (il 23,3% delle cooperative toscane) e quello dei servizi alle imprese (19,4%). Seguono istruzione e sanità, trasporti e comunicazione (intorno al 10%) e, di poco sopra all’8,5%, le cooperative nei servizi sociali e agricole che invece, su scala nazionale, hanno un’incidenza elevata (12,4%).Nel confronto col 2006, sono aumentate le cooperative dei trasporti e telecomunicazioni (+8,3%), dell’istruzione e sanità (+7,3%); in espansione anche quelle di costruzione ed abitative (+4,3%) e dei servizi sociali (+4,0%). In calo le cooperative agricole (-1,5%), sostanzialmente ferme i servizi alle imprese (+0,4%).Un modello di fare impresa, quello delle cooperative, che sicuramente sta recuperando consensi dopo avere scontato fasi di difficoltà, dovute alla riforma del diritto societario (D.lgs. n. 6 17-01-2003) che ha visto una ristrutturazione del settore, con un taglio di circa un terzo delle cariche. La contrazione ha, però, colpito in ugual misura uomini e donne mantenendo, così, inalterata la Governance d’impresa del settore cooperativo che poco apre i posti di responsabilità societaria, a donne (21,1%), a under 50 (48,2%) e a cittadini stranieri (2,8%).I dati sull’occupazione delle imprese cooperative toscane, forniti dall’Inps, mostrano una crescita media del 5,7% con tutte le province in crescita, fatta eccezione per Massa Carrara, per un totale regionale di 87.062 lavoratori. Ben più della metà dei lavoratori sono donne, probabilmente inserite nei settori di consumo, di servizi ed istruzione. (cs)