“Non allentiamo il sostegno ai Paesi del Sud del mondo” è l’appello lanciato oggi dalla Caritas italiana, alla vigilia della riunione di domani del Consiglio dei ministri che dovrebbe dare il via libera alla proposta del ministro dell’Economia Giulio Tremonti di tagliare di 250 milioni di euro i fondi destinati alla cooperazione allo sviluppo. “È impensabile che, in un mondo lacerato da guerre e soprusi, gli uomini che governano il nostro Paese decidano di tagliare i fondi destinati alla cooperazione allo sviluppo, l’unica strada per promuovere la cultura della pace”, denuncia mons. Vittorio Nozza, direttore di Caritas italiana. Una cifra che fa parte della manovra di 5,5 miliardi di euro che permetterà all’Italia di evitare l’early warning, l'”avvertimento preliminare” previsto dal Patto di stabilità dell’euro per i Paesi che rischiano di sforare il 3% nel rapporto tra deficit e Prodotto interno lordo. “A causa dei tagli continua Nozza – non sarà possibile realizzare iniziative su cui il governo si era già impegnato, come la lotta all’Aids e alla polio, la ricostruzione in Afghanistan, in Iraq, gli interventi in Africa subsahariana e quelli di emergenza nel Darfur (Sudan) dove, ogni 6 minuti, muore un bambino sotto i 5 anni”. La cooperazione internazionale rappresenta “un’occasione di crescita per tutti sottolinea il direttore della Caritas – anche e soprattutto per i Paesi che la promuovono e realizzano. Auspichiamo pertanto che il governo trovi il modo di non penalizzare ulteriormente i Paesi del Sud del mondo e di favorire sempre più opportunità di sviluppo oltre le emergenze. Per quanto forte possa essere il coinvolgimento di Ong e Caritas (nel 2003 solo la Caritas Italiana ha impiegato 12 milioni di euro per interventi internazionali), non può sostituire l’indispensabile e doveroso impegno del Governo”. Sir