La giornata di apertura, lunedì 9 novembre, vedrà i delegati riunirsi in quattro basiliche di Firenze (Santa Croce, Santissima Annunziata, Santo Spirito, Santa Maria Novella) a simboleggiare le radici francescane, mariane, agostiniane, domenicane dell’umanesimo e della spiritualità di Firenze. Da qui i delegati, accompagnati dai fedeli fiorentini, si muoveranno in pellegrinaggio verso il Battistero, luogo della nascita in Gesù Cristo, e da qui entreranno in Cattedrale, casa del popolo di Dio. Dopo i saluti delle autorità, ci saranno i Vespri presieduti dal cardinale Giuseppe Betori e la prolusione di mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e presidente del Comitato organizzatore nazionale del Convegno. Oltre ai delegati delle diocesi italiane, ad alcuni invitati e ai giornalisti accreditati, l’accesso al Duomo sarà allargato ad una rappresentanza della Chiesa fiorentina, tramite biglietti che verranno distribuiti attraverso parrocchie, movimenti, associazioni ecclesiali.La giornata di martedì 10 novembre vedrà la presenza di Papa Francesco, che indirizzerà i lavori del Convegno con il suo intervento. Il Papa (dopo un incontro, a Prato, con il mondo del lavoro) arriverà a Firenze in elicottero e raggiungerà la Cattedrale, dove parlerà ai convegnisti. Anche in questa occasione, potrà accedere in Duomo una ristretta rappresentanza diocesana (qualche centinaio di persone).Verso mezzogiorno, il Papa si sposterà alla Santissima Annunziata, per un momento di preghiera alla Madonna, in compagnia di alcuni malati e disabili, tra cui gli ospiti delle case dell’Oda (Opera diocesana di assistenza). Quindi pranzerà alla mensa Caritas di San Francesco Poverino, di fronte alla basilica: con lui ci saranno (oltre al cardinale Betori, che lo accompagna) soltanto gli ospiti che quotidianamente frequentano la mensa, mentre a prestare servizio saranno i volontari di turno quel giorno.Alle 15,30 ci sarà la Messa allo Stadio comunale: qui la partecipazione è più ampia, i posti disponibili saranno circa cinquantamila. Servirà comunque un biglietto, rigorosamente gratuito. Senza dimenticare che nei cinquantamila posti totali vanno calcolati anche i delegati delle varie diocesi italiane che partecipano al Convegno, ospiti e autorità, vescovi e sacerdoti che concelebreranno, i membri dei vari organismi diocesani, mentre una parte dei posti sarà messa a disposizione delle altre diocesi toscane. Vanno considerati anche i volontari che presteranno servizio e i Ministri straordinari della Comunione che avranno un ruolo importante nel far arrivare l’Eucaristia in tutti i settori dello Stadio. Alla Messa saranno presenti anche alcuni carcerati in permesso speciale. Un ampio spazio sarà riservato a malati e disabili, il cui accesso allo Stadio sarà garantito attraverso Misericordie e Unitalsi.Un settore vicino al palco del Papa sarà occupato dal coro: oltre al Coro e all’orchestra del Maggio Musicale, che eseguirà alcuni brani, parteciperà alla liturgia anche la Cappella musicale di Santa Maria del Fiore, con l’aggiunta dei cantori di altre corali parrocchiali. Parte della curva Fiesole invece sarà destinata a bambini e ragazzi delle scuole cattoliche.La maggior parte dei biglietti disponibili comunque sarà distribuito attraverso le parrocchie della diocesi e attraverso movimenti e associazioni ecclesiali. Il biglietto può quindi essere richiesto al proprio parroco: ogni parrocchia ne avrà a disposizione un numero proporzionale al proprio numero di abitanti.Chi non entrerà allo Stadio, potrà comunque seguire il passaggio del Papa lungo il tragitto da piazza Duomo a Campo di Marte. Sul percorso probabilmente saranno istallati anche alcuni maxi schermi, in maniera che le persone, dopo aver assistito al passaggio della «papamobile», possano fermarsi per seguire la Messa.Le altre giornate del Convegno ecclesiale nazionale (fino a venerdì 13 novembre) si svolgeranno alla Fortezza da Basso e vedranno relazioni e lavori di gruppo. Soltanto il pomeriggio del giovedì avrà un programma diverso: i convegnisti saranno divisi e accompagnati in trenta diversi luoghi della città, dove avranno altrettanti incontri con la realtà ecclesiale e civile di Firenze, entrando in contatto diretto con realtà ed esperienze che vogliono rappresentare forme, più o meno compiute, di umanesimo vissuto nel concreto della città.