Vita Chiesa

CONVEGNO CEI SULL’EDUCAZIONE, RUINI: LA FAMIGLIA E’ MARGINALIZZATA

“La famiglia è attualmente oggetto di un processo di marginalizzazione nel privato e in un certo senso lo sono anche le comunità cristiane”. E’ l’analisi fatta dal card. Camillo Ruini, presidente della Cei, in apertura del Convegno nazionale su “Le sfide dell’educazione”, in corso a Roma fino al 14 febbraio. “Anche l’esperienza della comunicazione e della crescita nella fede tende a non essere riconosciuta nella sua valenza sociale e culturale”, ha proseguito il cardinale mettendo in guardia dal rischio di una “frattura tra pubblico e privato”. Oggi, ha sottolineato infatti il presidente della Cei parlando di “una vita pubblica che sembra ormai irrimediabilmente scissa tra le progettualità di vertice e la quotidianità feriale delle relazioni personali”, occorre chiedersi se sia “possibile ricomporre la frammentazione individualistica e la frattura tra pubblico e privato”, evidenziando “possibili percorsi di continuità educativa tra famiglia, scuola, territorio e comunità cristiane”.

La “questione educativa”, secondo i vescovi italiani, “non è un problema soltanto della Chiesa”, ma “una necessità per la società stessa, se intende assicurare le condizioni per un proprio futuro che sia umanamente migliore del passato e del presente”. La posta in gioco, per la Cei, è infatti “la stessa possibilità di trasmissione culturale tra generazioni”, per garantire la quale c’è bisogno di un “patto” e di un “comune cammino di riflessione civile ed ecclesiale”

“Non si serve il Paese vivendo la cittadinanza a prescindere dalla fede, ma offrendo il proprio patrimonio di valori per la costruzione del bene comune”, ha detto ancora il card. Camillo Ruini. “L’Italia – ha proseguito – offre la possibilità di una presenza significativa dei cattolici ed è dovere dei credenti vivere la fede in un modo che sia incarnato nella storia e nella cultura del popolo italiano”. Per questo è urgente che i cattolici facciano sentire la proprio voce sulle “questioni di primaria importanza che toccano la vita, la tutela e la promozione della famiglia fondata sul matrimonio l’educazione e la scuola, il lavoro e la solidarietà”, che “prima ancora della formulazione legislativa – ha precisato il presidente della Cei – pongono un problema culturale”. In un mondo dominato dalla comunicazione mass-mediale, che “tende ad omologare verso il basso atteggiamenti e comportamenti di ogni genere” il rischio è secondo i vescovi italiani una “riduzione dell’umano”, che “oscura ogni riferimento ‘alto’ alla destinazione del vivere”. Di fronte alla “mentalità scientista, agnostica e relativista”, ma anche alle tendenze “insoddisfacenti” delle religiosità di matrice orientale, “la fede cristiana, coerentemente vissuta, conserva integra la sua capacità di toccare nel profondo il cuore degli uomini”, ha concluso Ruini, precisando che solo “su queste basi diventa possibile coniugare l’apertura e l’accoglienza nei confronti di coloro che provengono da una diversa matrice religiosa e culturale con la conservazione e la riproposizione attiva e fiduciosa di quella identità che il popolo italiano ha acquisito e maturato nel corso della sua storia”. Sir