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CONVEGNO ACLI: MONS. BETORI, «GLOBALIZZIAMO» LA SOLIDARIETÀ

“Quale società in un mondo globalizzato? È ancora possibile sperare oggi, quando le minacce sembrano così presenti e invincibili? Dove attingere speranze per i deboli, che rischiano di essere travolti?”: sono alcuni degli interrogativi posti da mons. Giuseppe Betori, segretario generale della Cei, aprendo stamani a Vallombrosa il convegno nazionale di studi delle Acli, sul tema “Il welfare che verrà. La nuova frontiera dei diritti nel tempo della globalizzazione”. “Noi uomini di fede ci poniamo con lentezza e ambiguità di fronte a questi interrogativi; ci sentiamo rimproverare i ritardi della Chiesa: alcuni constatano, altri teorizzano la nostra estraneità a questi problemi e vogliono tirar via la fede dallo scenario pubblico delle nostre città”, ha proseguito Betori, precisando: “Non ci affascina il mito del cambiamento, né ci travolge il nichilismo contemporaneo”.

Poi ha descritto le radici delle minacce attuali: “La perdita dell’identità della persona umana per un duplice movimento di dissolvenza: frantumazione e massificazione. Ci frammentiamo in diverse identità (lavoratori, consumatori, fruitori del tempo libero) a seconda del ruolo che assumiamo; si sta frantumando anche l’unità dei popoli: spirano venti di particolarismo e isolazionismo”. Intanto “la massificazione punta a unificare l’umanità: viviamo nella marmellata di un pensiero unico, la convivenza delle diversità in un’insalata di opinioni e pensieri annegati nel relativismo”. E la globalizzazione del pensiero – ha precisato Betori – “non rispetta i diritti dei popoli; l’Occidente tenta di imporre al Terzo Mondo le proprie convinzioni, non ultima la diffusione delle tecniche contraccettive, contrabbandate sotto il nome di diritti riproduttivi”. Altro è “la globalizzazione della solidarietà; la carità si deve liberare da strutture pietistiche o gabbie solidaristiche, nella proiezione verso l’altro e i poveri”, ha concluso il segretario generale della Cei. “I vescovi chiedono la ripresa di un progetto storico dei cristiani per la società, in un tempo che domanda una nuova seminagione di testimoni”.Sir