Come laici siamo pronti ad assumerci i nostri rischi, ad andare incontro anche a possibili e inevitabili errori. Ma non vogliamo tirarci indietro». Lo ha detto il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero, nell’intervento di saluto al cardinale segretario di stato Tarcisio Bertone, nella seconda giornata dell’Incontro nazionale di Studi a Castel Gandolfo, dedicata al tema del Lavoro scomposto. Olivero, ha aggiunto che le Acli vogliono rispondere senza indugio all’appello rivolto da Papa Benedetto per formare una nuova generazione di cattolici impegnati ad evangelizzare il mondo del lavoro, dell’economia, della politica. Non abbiamo la presunzione ha sottolineato il presidente delle Acli di avere le risposte giuste per i tanti e gravi problemi che attanagliano il mondo del lavoro, ma la convinzione, questa si, che i valori del Vangelo possono illuminare e guidare i nostri passi nel discernimento ed ha concluso che lavorare per la pace, la giustizia, operare per dare lavoro buono ai giovani e speranza di vita dignitosa a tutti ci pone su frontiere difficili. Ma è questa la sfida del cristiano. Non condividiamo la parte della manovra che prevede la riduzione dei vantaggi fiscali per le cooperative, ha detto ancora Andrea Olivero, rilanciando le parole del cardinale Tarcisio Bertone, che in apertura dei lavori, ha difeso il valore sociale del mondo cooperativistico e ha espresso riserve critiche rispetto al provvedimento del Governo. Vengono colpiti ingiustamente ha detto il presidente delle Acli proprio quei soggetti che tanto hanno fatto non solo per l’occupazione, ma anche e soprattutto per generare socialità e coesione. Colpire l’evasione fiscale diventa un obiettivo tanto più significativo se insieme si fa comprendere che i benefici andranno a vantaggio appunto di chi ha fatto la propria parte, di quella fetta di società che ha tenuto insieme competizione e cooperazione, economia e responsabilità sociale. (Fonte: Sir)