Cultura & Società
Contro la guerra con i «Fabbricanti di arcobaleni». Presentato a Firenze il libro di Romanello Cantini
Il secolo più sanguinoso della storia umana è stato attraversato anche da alcune figure illuminate, che hanno saputo creare alternative e scelto la pace come metodo per l’agire quotidiano. Obiettori di coscienza, scienziati ed intellettuali in lotta per il disarmo, organizzazioni pacifiste, ma anche istituzioni come l’Onu o i ‘Paesi non allineati’ della conferenza di Bandung: sono loro, insieme a Gandhi e Martin Luther King, i protagosti del libro “Fabbricanti di arcobaleni. Coloro che hanno cercato di abolire la guerra” (Jaka Book) di Romanello Cantini.
Il volume è stato presentato nella Sala delle Feste di Palazzo Bastogi. A fare gli onori di casa il consigliere regionale il consigliere regionale Gianluca Parrini. “Di fronte ad un’economia tutta tesa ad aumentare produzione e consumo – ha sottolineato Parrini, commentando la conclusione del libro – bisogna cominciare a porgere l’orecchio agli ‘obiettori di crescenza’, che mettono in discussione il dogma della crescita obbligatoria. Tra le attività non inquinanti ci sono i consumi sociali e la solidarietà”.
Andrea Fagioli, direttore di Toscana Oggi, ha ricordato il ruolo che la nostra regione, ed il mondo cattolico, hanno avuto nello sviluppo del pacifismo. “C’è un capitolo dedicato alla battaglia per l’obiezione di coscienza in Italia – ha rilevato – Tutto inizia nel novembre 1961, quando il sindaco di Firenze Giorgio La Pira fece proiettare a Palazzo Vecchio il film francese ‘Non uccidere’ sul dramma degli obiettori nella guerra di Algeria, sottoposto a censura. Una proiezione clamorosa, che fece molta pubblicità alla causa”.
“Fa piacere presentare a Firenze il mio lavoro, nel centenario della Prima Guerra Mondiale, la porta sanguinosa del Novecento. Fu terribile, mise fine all’epopea della guerra – ha affermato l’autore – Oggi nessuno vuole più fare la guerra, ma si spendono ogni anno circa 1.600 miliardi di dollari in armamenti. Se dividiamo questa cifra per il numero degli abitanti della terra otteniamo 280 dollari, mentre quasi un miliardo di persone vive con meno di un dollaro. Bisogna cominciare a pensare cose diverse”. (dp)