Italia
Consumi in calo, la tredicesima non basta più
A fare le spese di questa situazione sono un po’ tutti i settori. Anche i consumi alimentari, normalmente meno sensibili alla congiuntura, si sono ridotti. Ma il colpo è arrivato soprattutto per gli acquisti più impegnativi, soprattutto per i beni durevoli.
Gli italiani non solo hanno congelato i propri consumi, ma hanno anche ridisegnato il proprio «paniere» della spesa. Nel 2004 sono diminuiti gli acquisti di vestiario (-1,8%), calzature (-2,9%), tabacchi (-6,1%), servizi ospedalieri (-1,7%); in aumento energia elettrica e gas (+6,8%), prodotti farmaceutici (+5,7%), trasporti (+5,4%) e istruzione (+3,1%).
Molti hanno riscoperto i mercatini e le bancarelle per le spese indispensabili. Si scoprono nuovi termini hard-discount, low cost e outlet e nuovi comportamenti come i gruppi di acquisto che consentono a più consumatori di comprare direttamente dal produttore, saltando la distribuzione e il negozio, sono aumentati gli acquisti a rate eufemisticamente definiti «credito al consumo» secondo gli ultimi dati della Banca d’Italia.
Di fronte al pericolo di un Natale nero per le vendite, la Confcommercio si è schierata contro i rincari. Lo ha fatto con un appello del presidente Sergio Billè rivolto a tutti i commercianti: riducete i prezzi in vista degli acquisti per le feste natalizie, per aiutare le famiglie e per rilanciare i consumi.
Un segnale in vista dell’arrivo delle tredicesime: più o meno 30,7 miliardi di euro. Categoria per categoria: ai lavoratori privati andranno 13,5 miliardi, 7,8 miliardi ai dipendenti pubblici, ai pensionati 9,3 miliardi. Una bella iniezione per un mercato a dir poco debilitato. Ma c’è poco da stare allegri, dice l’Adusbef, il prossimo sarà un Natale tra i più duri, con una perdita del potere di acquisto del 6 per cento e con rincari pari a 1.078 euro ci sarà poco da stare allegri. Tra l’altro, soggiunge l’Adusbef, più della metà della tredicesima servirà per pagare mutui, tasse e canoni.
La crisi dei consumi potrebbe sbloccarsi con l’arrivo delle tredicesime e l’annunciato sgravio fiscale per il 2005, ma potrebbe anche durare a lungo. L’esperienza insegna, infatti, che spesso i consumatori tendono a considerare permanente la riduzione di reddito, adeguando di conseguenza i loro acquisti.
Fratelli d’Italia l’importante è spendere – DI UMBERTO FOLENA