Toscana
Consumi, crisi nera per i piccoli negozi

I compratori in fuga dalle botteghe si orientano verso la grande distribuzione. A maggio Unicoop ha registrato un aumento del 6 per cento di clienti e del 2 nelle vendite, una crescita a cui non corrisponde un aumento di fatturato: «I margini sono diminuiti considerevolmente, per effetto dell’abbassamento dei prezzi del 2,8 per cento rispetto allo scorso anno», rileva Claudio Vanni. Clienti, sottolinea Vanni, particolarmente attenti al risparmio e alla qualità.
Le speranze sono ora rivolte ai prossimi saldi, per consentire a molti negozi di riprendere fiato: «Attendiamo con ansia l’inizio dei saldi di fine stagione dicono alla Confesercenti di Firenze Abbiamo lanciato una campagna saldo amico proprio per rassicurare i consumatori e aiutare una ripresa dei consumi. La situazione, infatti, non si prospetta facile. A Firenze sulla base del nostro osservatorio il crollo delle vendite nei primi mesi di quest’anno è del 5% rispetto allo stesso periodo del 2004. Nel solo settore dell’abbigliamento la stagione invernale si chiuderà con un -22%. La sensazione è che ormai i consumatori rinviino tutti gli acquisti meno urgenti e taglino anche sulla qualità dei prodotti alimentari. Non è una questione di prezzi: anzi questi sono ormai fermi da mesi, nell’ortofrutta e in altri segmenti dell’alimentare sono addirittura in calo. Si avverte una vera e propria questione di sfiducia dei consumatori, aggravata dal costo crescente di servizi che una volta erano considerati voluttuari, ma che ora stanno diventando primari».
In una possibile ripresa spera Franco Scortecci, presidente di Confcommercio Toscana: «A livello regionale, pur in un panorama a tinte scure, i consumi sembrano in minor difficoltà rispetto alla media nazionale dice L’andamento generale dà l’impressione di non essere così negativo come in altre regioni d’Italia, soprattutto nel meridione. È un piccolo spiraglio di luce, in un’economia pur sempre in difficoltà, che ci fa ben sperare per il futuro».
All’inizio di ogni mese sul sito www.prezzinvista.it. sarà possibile conoscere l’andamento dei prezzi al consumo e sulle tariffe dei servizi, sulle loro variazioni, sul diverso comportamento nelle città e nelle province della Toscana. I dati saranno forniti dal Sistema regionale dei prezzi al consumo, in collaborazione fra il settore statistica e l’ufficio tutela del consumatore della Regione.
E i figli? Danno tante soddisfazioni, ma anche tanti pensieri. E tante spese. «Per Federica spendiamo almeno 350 e l’anno per i libri di scuola; per Luca ci sono 1.200 e l’anno di tasse universitarie. A lui diamo anche 150 euro al mese di paghetta, che riesce ad amministrare molto bene per le sue necessità e per qualche vizio». A proposito di «vizi», la famiglia ne ha davvero pochi: «Le cene al ristorante per noi sono un evento raro. Ci piace la musica, c’è il corso di flauto per Federica, Luca ha avuto il computer nuovo dopo la maturità. Ci piace la tecnologia, ma non andiamo certo a inseguire le ultime novità o a cambiare il telefonino tutti i mesi. Diciamo la verità, non ci manca niente, ma dobbiamo anche stare attenti a non fare spese esagerate. E se capita una spesa extra (la lavatrice che si rompe, un guasto alla macchina…) due stipendi non bastano più, bisogna attingere al conto in banca».
E i soldi che restano? «Se fai due conti dice sorridendo il capofamiglia vedrai che resta molto poco. E poi ci sono le vacanze, è l’unica cosa su cui siamo disponibili a spendere qualche soldo in più». Quest’anno c’è in progetto una settimana tra Parigi e Eurodisney, tutti insieme; poi Luca andrà a Colonia, alla Giornata mondiale della Gioventù, mentre il resto della famiglia farà una settimana di mare in Sardegna. Viaggiare con i figli costa caro, sottolinea Leopoldo, ma vale la pena: «Tutti gli anni se ne vanno 3-4 mila euro. Ma le vacanze sono un momento importante per la famiglia, sono ricordi che restano. Finché possiamo, a quelle non si rinuncia».
La liquidazione, 32 mila euro, l’ha messa tutta in banca, investita in Bot. È la sua «polizza» per la vecchiaia. Finora è riuscito a non intaccarla grazie anche a qualche entrata straordinaria, come la causa vinta e una polizza vita (9 mila euro). Quello che rimane della pensione mensile («speravo aumentasse da gennaio, e invece…») tolta la spesa per la casa, e per le bollette (55 euro circa di telefono, più Enel e gas) gli è sufficiente per vivere dignitosamente. «Certo, basta stare attenti ci spiega . Io gli zucchini a 7 euro al chilo e un gli compro. Aspetto. Ora li vendono a 50 centesimi».
La spesa «mangiamo soprattutto frutta e verdura» la fa al mercato centrale. Ma qualcosa lo compra anche sotto casa «perché poverini, mi fanno pena… devono campare anche loro». Niente cinema o spettacoli, niente cene a ristorante e per muoversi usa la bicicletta. Le medicine a lui le passa il servizio sanitario, alla moglie no. Per vestirsi, compra sulle bancarelle del mercato. «Questi pantaloni mi spiega gl’ho pagati 10 euro». E le vacanze? «All’Albereta o alle Cascine», risponde ridendo. «E qualche volta si piglia la Panda e si va a Vallombrosa o al mare, ma sempre dalla mattina alla sera. Ci si porta dietro due panini… Ma il caffé si piglia lì, così s’aiuta anche loro».
Il rapporto Istat sulle vendite del commercio (aprile 2005)
L’osservatorio toscano dei prezzi (www.prezzinvista.it)
Il sito «prontoconumatore» della Toscana
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