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CONSULTA: DE SIERVO, SU CORTE ULTIMAMENTE UN PO’ TROPPE POLEMICHE

(ASCA) – Firenze – “Un pò troppe polemiche” sulla Corte costituzionale che deve essere fatta funzionare bene perché “garantisce il primato della Costituzione”. A rivendicare il ruolo della Consulta è il presidente Ugo De Siervo, che questa mattina ha tenuto una ‘lectio magistralis’ sul tema ‘I giovani valori della Costituzione’, tenuta alll’Uniser, il polo universitario pistoiese. “Quello del giudice costituzionale è un mestiere delicato, che però la Corte fa da tanti anni, 55, per 18 mila decisioni. Polemiche? Ogni tanto. Ultimamente un po’ troppe”, ha detto nel suo intervento, trasmesso in diretta streaming dall’emittente locale Tvl, sottolineando poi che “la maggiore novità introdotta dalla Costituzione italiana è la superiorità della Costituzione stessa a ciò che vogliono il Parlamento, il Governo e il Presidente del Consiglio”. Secondo De Siervo, dunque, “bisogna far funzionare bene, anche con norme strette, la Corte perché attraverso il suo funzionamento si garantisce il primato della Costituzione e l’avvenire pacifico del nostro Paese”. Nel suo intervento, De Siervo ha anche rilevato come a volte il Parlamento tenda a “reiterare” provvedimenti errati dopo una ‘bocciaturà da parte della Consulta. “Quando una Corte costituzionale con grande, grandissima pazienza, siamo tutti vecchietti, io sono un pò più ‘Pierinò, ma siamo tutta gente responsabile e prudente, dichiara illegittima una norma, non bisogna porsi il problema di chi dice: ma insomma voi disattendete la sovranità popolare. La Costituzione è alla base della legittimità della sovranità popolare. Vi dovete perciò porre l’altro problema come mai noi”, cioé il Parlamento, “organo rappresentantivo della sovranità popolare non ci siamo resi conto di aver fatto o supportato l’entrata in vigore di una norma illegittima costituzionalmente. Il Parlamento questi errori li reitera un pò a raffica”, ha notato. Parlando a margine dei lavori, De Siervo ha anche affrontato il tema del Titolo V della Costituzione, sottolineando che “in materia regionale, se il Parlamento si occupasse di più di mettere gambe al Titolo V e poi magari nei singoli punti anche a modificarlo sarebbe utile. Non è una cosa cattiva modificare la Costituzione, è una cosa relativamente facile. Dal 1948 ad adesso ci sono state 34 modifiche costituzionali della Carta. Non è difficile farle, ma bisogna migliorare la Costituzione, non peggiorarla. A questo mi raccomanderei”.