Italia

CONSULTA ANTIUSURA: UNA CAMPAGNA CONTRO IL GIOCO D’AZZARDO ANZICHÉ NUOVI CASINÒ

Un fermo all’istituzione di nuovi casinò e il lancio di una campagna pubblicitaria contro il gioco d’azzardo: sono le due richieste al governo e ai parlamentari italiani che vengono dalla Consulta nazionale antiusura, contenute in un lungo documento in cui si elencano le gravi conseguenze psicologiche e sociali del gioco d’azzardo, una delle cause più frequenti del ricorso all’usura. “Tra le vittime dell’usura contiamo, infatti, le vittime del gioco, non solo clandestino, ma anche legale, sia esso gestito direttamente dallo Stato o affidato ad altre agenzie”, spiegano padre Massimo Rastrelli e mons. Alberto D’Urso, rispettivamente presidente e segretario della Consulta. La Consulta fa notare che “la politica del nostro Stato è già responsabile di una forte spinta al gioco: con sei scommesse di milioni di euro settimanali; con l’autorizzazione all’apertura, per legge, di 1.440 sale da gioco sul territorio nazionale, dove sono consentite scommesse fino a 25.000.000 delle vecchie lire; con l’apertura per legge, di 800 sale Bingo su tutto il territorio nazionale, vera trappola per espropriare i pensionati, le casalinghe ed i giovani del loro bassissimo reddito di sopravvivenza; con il portare a tre estrazioni settimanali il gioco del Lotto; con l’apertura di Casinò in 20 Comuni d’Italia, mentre è stato già chiesto da diversi parlamentari l’apertura di Casinò in ben 84 Comuni del territorio nazionale e tutto ciò quando l’Italia totalizza già il 9% dei giocatori mondiali, seconda in classifica solo agli Stati Uniti”. La Consulta descrive nel documento gli effetti negativi riscontrati da medici, psicologi e sociologi su chi si dedica al gioco. E dimostra, dati alla mano, che “dalla legalizzazione del gioco non provengono attivi di cassa per l’erario dello Stato, anzi aggravi di spesa: come per il monopolio del tabacco; non ci sarà incremento di lavoro né stabilità di lavoro; non si toglierà dalle mani della malavita né si ridurrà per essa l’affare del gioco, ma lo stesso Stato incentiverà il gioco legale e clandestino, con potenziamento della malavita”. Per tutte queste ragioni chiede, “come è stato fatto per il fumo, che venga promossa una campagna pubblicitaria sui danni del gioco d’azzardo e che intorno alle scuole, in particolare quelle nei rioni più popolari, non venga promossa la pubblicità dei giochi d’azzardo e i ragazzi vengano educati ad un uso più responsabile del danaro”.Sir