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CONSULTA ANTIUSURA: MONS. D’URSO (SEGRETARIO), IL FENOMENO DELL’INDEBITAMENTO AUMENTA

“Sono state di grande incoraggiamento le parole che il Papa ha rivolto oggi a noi nell’Udienza generale e anche personalmente a me e a padre Rastrelli. Infatti, quando si è fermato un minuto con noi, ci ha detto più di una volta: ‘Fate un’opera meritevole, continuate e incoraggiate le persone. Grazie’”. A parlare è mons. Alberto D’Urso, segretario della Consulta nazionale antiusura “Giovanni Paolo II”, che si è riunita nella sua Assemblea ordinaria annuale ieri e oggi a Roma. “Ai lavori dell’Assemblea – ricorda mons. D’Urso – hanno partecipato quasi tutte le Fondazioni aderenti e unanime è stata la richiesta al Governo perché ci sia l’accesso al Fondo di solidarietà da parte delle famiglie. Tutti insistono che venga messo a regime il contributo dello Stato per l’articolo 15 per la prevenzione, che ci sia un contributo annuale”. Per le Fondazioni antisura, dichiara mons. D’Urso, “è necessario programmare l’aiuto ai poveri e non avere degli aiuti a singhiozzo” perché chi ha bisogno deve essere aiutato con costanza. Forte anche l’appello alle banche “perché siano più vicine e attente alle Fondazioni e ai poveri. D’altra parte, i fondi che sono depositati per contrastare l’usura procurano degli utili alle banche”.Mons. D’Urso sottolinea che in questi due giorni dell’Assemblea la Chiesa italiana si è fatta vicina alle Fondazioni attraverso la presenza di mons. Giuseppe Merisi, vescovo di Lodi e presidente della Commissione episcopale per il servizio della carità e della salute, mons. Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e assistente ecclesiastico dell’Azione Cattolica italiana, mons. Carlo Ghidelli, arcivescovo di Lanciano-Ortona e presidente della Conferenza episcopale abruzzese, a rappresentanza dei vescovi nelle cui regioni ci sono le Fondazioni antiusura, mons. Guerino Di Tora, finora presidente della Fondazione “Salus Populi Romani”, recentemente nominato vescovo ausiliare di Roma. “A mons. Di Tora abbiamo regalato una croce pettorale per incoraggiarlo nel suo nuovo impegno pastorale”, rammenta mons. D’Urso. “All’Assemblea per la prima volta – prosegue – hanno partecipato anche le vittime dell’usura, una ventina di famiglie che siamo riusciti a liberare dallo strozzinaggio. Il Papa ha incoraggiato le famiglie a denunziare e questo è molto importante”. Purtroppo, per il segretario della Fondazione antiusura nazionale, “il fenomeno dell’indebitamento è in aumento, sono sempre di più le persone e le famiglie che chiedono il nostro aiuto”.Per avere un’idea dei numeri che fotografano il fenomeno, “basti pensare – sottolinea mons. D’Urso – che solo la Fondazione di Bari quest’anno ha assistito 150 famiglie. Se volessimo ipotizzare che ciascuna Fondazione ha aiutato 100 famiglie, moltiplichiamo per il numero delle Fondazioni che aderiscono a quella nazionale e che sono 27, e abbiamo 2700 famiglie che le Fondazioni hanno aiutato quest’anno a uscire dal debito”. Ancora più alto il numero delle persone (1000 solo alla Fondazione di Bari) che si sono rivolte alle Fondazioni distribuite su tutto il territorio nazionale “per avere consigli ed essere orientate per trasformare i loro debiti con gli usurai in debiti bancari”. Ma l’aiuto in sé non basta: “È importante – conclude mons. D’Urso – un’opera educativa per imparare a non diventare schiavi del denaro, che in sé non è un male: infatti, si può possedere il denaro o essere posseduti da esso”. Indispensabile evitare il secondo tipo di approccio.Sir