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Consiglio Ue: Rinne (Finlandia) «Paesi hanno capito che insieme siamo più forti»

(Strasburgo) «Adesso possiamo cominciare a costruire un futuro migliore per l'Europa»: parole del primo ministro finlandese Antti Rinne che hanno aperto il suo intervento nella plenaria del Parlamento stamane a Strasburgo, in riferimento all'elezione di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione europea. Parole di apprezzamento anche per la qualità di genere raggiunta alle alte cariche dell'Ue. E poi il discorso: «Le fondamenta dell'Europa sono state poste in un continente diviso»; ora i «Paesi hanno capito che insieme siamo più forti» e che «l'unità è necessaria».

L’Europa è oggi «il difensore più strenuo dei diritti umani» e questo «insegna che si può imparare dalla storia». La Finlandia è alla sua terza presidenza di turno, tante cose sono cambiate negli anni ma è rimasto il «pragmatismo dei finlandesi» e l’esperienza dell’utile e continuo «dialogo e stretto rapporto tra parlamento e governo», da cui l’ambizione di creare «una relazione stretta, pragmatica e lungimirante tra le istituzioni dell’Ue». Quindi Rinne ha illustrato le quattro priorità del semestre finlandese: «Rafforzare la posizione dell’Ue come leader globale nell’azione per il clima»; «rafforzare i valori comuni e lo stato di diritto»; «rendere l’Ue più competitiva e socialmente inclusiva»; «proteggere la sicurezza dei cittadini in maniera globale». Quanto al clima, per raggiungere l’obiettivo della neutralità delle emissioni di Co2 entro il 2050, la Finlandia punta a creare un accordo vincolante entro la fine del 2019».

«L’Ue è prima di tutto una comunità di valori. Non è un negozio in cui possiamo scegliere oggi un po’ di libertà di parola e diritti umani, ma poi decidere di non scegliere la libertà della stampa o tribunali indipendenti. Diritti umani, libertà, democrazia, uguaglianza e stato di diritto sono valori legati l’uno all’altro», «pietre miliari di tutta l’azione dell’Ue». E la difesa dello stato di diritto – ha detto Rinne – è la seconda priorità, con l’obiettivo di «trovare modi migliori e più efficaci per garantire il rispetto dei valori comuni dell’Ue negli Stati membri e prevenire potenziali problemi». Ad esempio creando un «meccanismo che leghi i finanziamenti dell’Ue al rispetto dello stato di diritto». Poi il mercato unico e una «strategia di lungo periodo per la crescita sostenibile» che passa, secondo Rinne, attraverso «investimenti nell’istruzione, la formazione e la creazione di competenze». Questo produce occupazione. Proposte concrete vanno nel senso di creare una «super-università europea», sulla base dell’iniziativa delle università europee, e di rafforzare scambi e collaborazioni nel quadro del programma Erasmus. Da ultimo, la difesa dei valori e degli interessi europei a fronte di sfide come clima, crescita demografica e migrazioni: si affrontano sostenendo «la stabilità e lo sviluppo in Africa».

Qui un grazie alla commissione Juncker per quanto fatto con la creazione della partnership Ue-Africa, nel cui solco la Finlandia intende avanzare. Ma anche cooperazione sulla difesa, lotta contro le minacce ibride. Quanto al piano finanziario pluriennale dell’Ue serve una «proposta equilibrata di ammodernamento», che tenga insieme «nuove priorità e politiche tradizionali». Serve in ogni caso che «l’Europa agisca in fretta», «serve un’Europa più forte», ha concluso Rinne.