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Consiglio Ue: Dichiarazione di Sibiu, «uniti, siamo più forti, in questo mondo sempre più instabile e complesso»

Da Sibiu, in Romania, i leader europei riuniti per il vertice informale e straordinario in vista delle elezioni europee, concordano su dieci impegni per l'Europa del futuro. Ecco cosa prevede la «Dichiarazione di Sibiu».

(dall’inviato a Sibiu)  «Noi, leader dell’Unione europea, ci siamo riuniti a Sibiu per discutere e riflettere sul nostro futuro comune». Comincia con queste parole la «Dichiarazione di Sibiu» approvata dai 27 leader Ue riuniti nella cittadina della Romania per il vertice informale e straordinario in vista delle elezioni europee. «Tra qualche settimana gli europei eleggeranno i loro rappresentanti al Parlamento europeo, a quarant’anni da quando hanno esercitato per la prima volta questo diritto fondamentale. Un’Europa riunificata nella pace e nella democrazia è soltanto uno dei tanti risultati conseguiti». «Fin dalla sua istituzione, l’Unione europea, guidata dai suoi valori e dalle sue libertà, ha garantito stabilità e prosperità in tutta Europa, all’interno e all’esterno dei suoi confini. Nel corso degli anni è diventata uno dei principali attori sulla scena internazionale. Con circa mezzo miliardo di cittadini e un mercato unico competitivo, è un leader nel commercio mondiale e determina la politica globale». Nel documento si legge: «Riaffermiamo la nostra convinzione che, uniti, siamo più forti, in questo mondo sempre più instabile e complesso. Riconosciamo che è nostra responsabilità, in quanto leader, rendere questa nostra Unione più forte e il nostro futuro più promettente, riconoscendo al contempo la prospettiva europea di altri Stati europei».

Dieci «impegni», approvati all’unanimità, per il futuro dell’Ue: sono inscritti nella «Dichiarazione di Sibiu» appena resa nota dal Consiglio europeo riunito in Romania. Punto primo: «Difenderemo un’Europa unita, da est a ovest, da nord a sud. Trent’anni fa milioni di persone hanno combattuto per la libertà e l’unità e hanno abbattuto la cortina di ferro che aveva diviso l’Europa per decenni. Non c’è posto per divisioni che nuocciono al nostro interesse collettivo». Secondo: «Resteremo uniti, nel bene e nel male. Daremo prova di reciproca solidarietà nei momenti di bisogno e resteremo sempre compatti. Possiamo parlare con un’unica voce, e lo faremo». Terzo: «Cercheremo sempre soluzioni congiunte, ascoltandoci a vicenda in uno spirito di comprensione e rispetto».

Quarto impegno: «Continueremo a proteggere il nostro stile di vita, la democrazia e lo Stato di diritto. I diritti inalienabili e le libertà fondamentali di tutti gli europei sono stati conquistati a caro prezzo e non li daremo mai per scontati. Difenderemo i nostri comuni valori e i principi sanciti dai trattati». Quinto: «Otterremo risultati sulle questioni di maggiore importanza. Sulle questioni che contano, l’Europa continuerà a pensare in grande. Continueremo a prestare orecchio alle preoccupazioni e alle speranze di tutti gli europei, avvicinando l’Unione ai cittadini, e agiremo di conseguenza, con ambizione e determinazione».

La «Dichiarazione di Sibiu» continua con gli altri cinque «impegni» assunti dai leader Ue: «Rispetteremo sempre il principio di equità, che si tratti di mercato del lavoro, assistenza sociale, economia o trasformazione digitale. Ridurremo ulteriormente le disparità esistenti tra di noi e aiuteremo sempre i più vulnerabili in Europa, anteponendo le persone alla politica». «Ci daremo i mezzi per essere all’altezza delle nostre ambizioni. Doteremo l’Unione degli strumenti necessari per realizzare i suoi obiettivi e portare avanti le sue politiche». «Salvaguarderemo il futuro delle prossime generazioni di europei. Investiremo nei giovani e costruiremo un’Unione pronta ad affrontare il futuro e in grado di rispondere alle sfide più pressanti del XXI secolo». «Proteggeremo i nostri cittadini e ne garantiremo la sicurezza rafforzando il nostro potere di persuasione e di coercizione e collaborando con i nostri partner internazionali».

Infine: «L’Europa sarà un leader mondiale responsabile. Le sfide che siamo chiamati a fronteggiare oggi riguardano tutti noi. Continueremo a lavorare con i nostri partner mondiali per difendere e sviluppare l’ordine internazionale basato su regole, per sfruttare al meglio le nuove opportunità commerciali e per affrontare congiuntamente sfide globali come la tutela dell’ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici».

La conclusione: «L’Unione di oggi è più forte di quella di ieri e vogliamo che quella di domani lo sia ancora di più. È questo il nostro impegno per le generazioni future. È questo lo spirito di Sibiu e di una nuova Unione a 27 pronta ad affrontare il futuro unita».