(Bruxelles) – Tutto confermato al Consiglio europeo. La riunione dei 27 capi di Stato e di governo dell’Ue ha chiuso i battenti con i risultati annunciati già dalla vigilia: approvazione del Meccanismo permanente di stabilità finanziaria per Eurolandia; limitate modifiche all’articolo 136 del Trattato di Lisbona, che consente agli Stati che adottano la valuta unica (16 finora, 17 da gennaio con l’arrivo dell’Estonia) di avviare un aiuto finanziario in caso di problemi di bilancio. Le limature al Trattato (poche righe) permettono di procedere con un nuovo giro di ratifiche parlamentari, evitando il rischioso percorso delle ratifiche mediante referendum popolare. L’entità del fondo non è ancora definita: vi si lavorerà nei prossimi mesi e il Meccanismo permanente dovrebbe entrare in funzione dal 2013, sostituendo l’attuale European financial stability facility, da 750 miliardi di euro, che scadrà proprio a metà 2013 e che ha finora permesso di soccorrere Grecia e Irlanda. Abbiamo avallato le decisioni che si erano profilate ieri, spiega José Manuel Barroso, presidente della Commissione Ue. Che aggiunge: Ora occorre procedere sulla via della governance economica, della trasparenza e della stabilità dei bilanci nazionali e realizzare quelle riforme utili per rilanciare la crescita.Sir