Toscana

CONSIGLIO REGIONALE, RIDUZIONE CONSIGLIERI, ACCORDO SENZA VERDI, PDCI, UDC

Sì a una “significativa” riduzione del numero dei consiglieri regionali, senza alcuna indicazione di un numero preciso, “stabilendo quale termine ultimo per discutere gli esiti il 30 aprile 2008”. Questa la sostanza del documento sottoscritto da tutti i gruppi del Consiglio regionale a esclusione di Pdci, Verdi e Udc e che dovrebbe essere discusso nella prossima seduta dell’Assemblea, il 26 giugno. Il Consiglio regionale, si legge nel testo, si impegna a “prevedere una significativa riduzione del numero dei consiglieri regionali; procedere a un conseguente e proporzionale adeguamento del numero degli assessori e a un’eventuale rivisitazione del loro status; a proseguire nel lavoro intrapreso per valorizzare e rendere più cogenti i poteri di indirizzo e controllo del Consiglio regionale; e a garantire un riordino integrale del sistema degli enti regionali, anche sotto il profilo di una significativa riduzione complessiva delle spese di funzionamento e di riduzione degli emolumenti degli organi direzionali, e una riorganizzazione complessiva del sistema degli incarichi ai soggetti esterni l’amministrazione”. Il Consiglio si “impegna poi ad avviare tempestivamente il confronto nelle sedi istituzionali competenti finalizzato alla adozione dei relativi provvedimenti legislativi, stabilendo quale termine ultimo per discutere gli esiti il 30 aprile 2008”. Il Consiglio, continua il testo del documento, considera “opportuno procedere senza distinzione alcuna tra maggioranza e opposizioni consiliari a una comune riflessione, tale da consentire l’assunzione di atti conseguenti, sulla questione di particolare attualità e rilevanza attinente il rapporto tra rappresentanza ed istituzioni” e ritiene “essenziale procedere a un ulteriore rafforzamento del ruolo del Consiglio regionale quale scaturisce dai principi fondanti il nuovo Statuto”. Il Consiglio, infine, considera “opportuno provvedere ad una revisione complessiva del sistema degli enti regionali, per assicurare livelli più congrui di efficienza e controllo”. (ANSA).