Toscana

CONSIGLIO REGIONALE, MOZIONE UNANIME: NO AL DISIMPEGNO DI FS IN TOSCANA

 La decisione del gruppo Fs di trasferire alcuni servizi strategici (Direzione acquisti, Centro gestione e circolazione treni, alcune attività di manutenzione del materiale rotabile) dalla Toscana ad altre regioni (Lazio ed Emilia-Romagna) ha spinto il Consiglio regionale a prendere posizione.Con una mozione approvata all’unanimità, l’assemblea impegna il presidente e la giunta regionali ad intraprendere tutte le iniziative per scongiurare tali trasferimenti ed a favorire l’apertura di un tavolo di concertazione tra enti locali, sindacati e dirigenza del gruppo per scongiurare la perdita di centinaia di posti di lavoro, in maggioranza di alta professionalità, e conseguenze negative sulla sicurezza del trasporto ferroviario.E’ stato il consigliere Eduardo Bruno (PdCi), primo firmatario, ad illustrare il testo, esprimendo forti preoccupazioni per il disimpegno di Fs rispetto a precisi accordi sottoscritti, mettendo a rischio il Centro dinamico sperimentale di Osmannoro e l’Agenzia nazionale per la sicurezza, ancora non del tutto operativa. Bruno ha anche sottolineato le conseguenze negative di queste scelte sull’intera economia ferroviaria, in una regione che ospita aziende come Breda.Il capogruppo Udc Marco Carraresi, che sul tema aveva presentato un’interrogazione, ha denunciato “il silenzio assordante delle istituzioni e delle assemblee rappresentative su una questione così rilevante, che mette a rischio centinaia di posti di lavoro e centinaia di milioni di investimenti”. Carraresi ha ricordato che esiste un protocollo d’intesa fra Regione, Comune e Provincia di Firenze, Ferrovie dello Stato, nel quale vengono previste a Porta al Prato, nel viale Belfiore ed a Campo Marte importanti trasformazioni urbanistiche ed edilizie per oltre 130.000 metri quadri di superficie. A suo giudizio è “incongruo” consentire a Fs “operazioni speculative del valore di alcune centinaia di milioni, in alcune tra le aree più prestigiose di Firenze” a fronte di “scelte aziendali che rischiano di disperdere esperienze e professionalità decennali”.La presidente del gruppo Rifondazione comunista, Monica Sgherri, firmataria di una seconda interrogazione sul problema, ha rilevato, in particolare, che non è ancora chiaro come e da chi sarà gestito il Centro dinamico sperimentale di Osmannoro. “L’opera, dal forte impatto ambientale, è stata realizzata in un’area alluvionale ed è già costata ottanta milioni – ha ricordato – Un intervento che si giustifica solo per l’alta qualità dei servizi previsti e nella salvaguardia dei posti di lavoro”. Secondo Sgherri occorre un “impegno pressante” della Giunta regionale, che “può giungere fino al blocco del cambio di destinazione delle aree”.Anche il consigliere Virgilio Simonti (Pd), preoccupato per la riduzione della presenza di Fs in Toscana, si è dichiarato interamente d’accordo con i contenuti della mozione.L’assessore ai trasporti, Riccardo Conti, ha sottolineato la necessità di aprire una vertenza “con tutti i soggetti interessati” per “evitare un gioco sterile, che rimbalza da Firenze e Roma, poi da Roma a Firenze”. In questa prospettiva Conti ha poi ricordato che uno dei motori del polo ferroviario è costituito dall’Agenzia nazionale per la sicurezza nazionale, per la quale il Governo non ha ancora emanato i decreti di attuazione. (cs-dp)