Toscana
Consiglio regionale: mozione a sostegno ddl Cirinnà su coppie di fatto ed unioni civili
Esprimere piena condivisione dei contenuti del disegno di legge Cirinnà, che regola le unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina le convivenze. Questo l’obiettivo della mozione illustrata all’Aula dalla consigliera regionale Alessandra Nardini, Pd. “Si auspica – ha detto – la tutela dei diritti dei cittadini che ancora non vengono riconosciuti”.
Nardini si è soffermata a parlare della “stepchild adoption”. “Credo che su questo argomento non si debba tornare indietro. Si tratta della possibilità, per il compagno/a del padre/madre naturale, di adottare un figlio dell’altro, per concedere tutele e garantire il diritto alla continuità affettiva. Questi bambini vanno tutelati”. E ancora, ha proseguito Nardini: “Non si introduce l’adozione per le coppie omosessuali, né si incentiva l’utero in affitto. Si tratta di un istituto giuridico che in Italia esiste già dal 1983, ma viene applicato solo alle coppie eterosessuali e che, con il ddl Cirinnà, si estende anche a quelle omosessuali”.
Il documento, al termine del dibattito consiliare, è stato approvato a maggioranza con i voti del Pd, eccetto quello del consigliere Paolo Bambagioni, e del M5S. Il gruppo Sì – Toscana a Sinistra si è astenuto, contro si sono espressi Lega Nord, Forza Italia e FdI.
“I diritti sono dei singoli – ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli – e non delle categorie. Parlare dei diritti delle coppie di fatto è secondo me un errore. Ci sono i diritti dei singoli, degli uomini e delle donne a prescindere dall’orientamento sessuale. Se si parla dei diritti di coppia si crea discriminazione per chi coppia non è”. “Con il Cirinnà – ha aggiunto Donzelli – si va a stabilire il principio che si può smantellare il ‘favor familiae’, perché è superato dai tempi di oggi. Siccome però, per tenere in piedi il sistema dal punto di vista economico e sociale, è necessario poter prevedere dei nuclei fondanti dal punto di vista sociale, occorre una proposta per dare alle coppie che non sono famiglia dei figli”.
“Questa mozione – è intervenuta la consigliera Elisa Montemagni, Lega Nord – non è di competenza regionale”. “Bisogna lavorare per tutelare il minore prima di tutto. Chi pensa ai diritti dei bambini, del padre e della madre?”.
Paolo Sarti (Sì), ha sottolineato la necessità di “continuare la battaglia per la totale equiparazione dei diritti civili tra coppie omosessuali e coppie di fatto” e si è detto disponibile a votare la mozione, se integrata con alcune osservazioni. Per questo ha chiesto un’interruzione dei lavori. “L’argomento ci sta a cuore e se possibile vorremmo sostenerlo con il voto”, ha detto. Il quale, dopo la sospensione, ha però annunciato l’astensione: “Purtroppo il testo non è modificabile e quindi non lo voteremo. Ma non possiamo neppure esprimerci contro, visto l’argomento che tratta. Perciò ci asterremo”. Sarti ha in ogni caso ringraziato i proponenti “per la disponibilità dimostrata” e ha rinnovato la convinzione che “è un atto di civiltà riconoscere la possibilità di adottare bambini da parte di coppie omosessuali”.