Toscana

CONSIGLIO REGIONALE: IN AULA RELAZIONI CONTRAPPOSTE SU «CASO ESPRIT»

(ASCA) – Relazioni contrapposte, nell’aula del Consiglio regionale della Toscana, in occasione della presentazione del documento finale della commissione di inchiesta sul caso Esprit, il consorzio diretto dalla moglie dell’assessore regionale Gianni Salvadori, a cui la Regione aveva affidato in gestione finanziamenti europei. Il presidente della Commissione Giovanni Donzelli (PdL) ha sottolineato che “l’assessore Salvadori risulta essere tutt’ora parte dell’assetto societario di Esprit, essendo associato di Progetto Toscana, associazione socia di Esprit” e che l’assessore “ha votato all’assemblea dei soci di Esprit il 4 maggio 2006, partecipando all’approvazione del bilancio e votando il presidente”. E ancora che “ha votato in Giunta 12 atti attinenti ai finanziamenti a Esprit e ai progetti di Esprit. In alcuni casi Esprit e/o i suoi progetti sono citati esplicitamente negli atti”. Il presidente della Commissione d’inchiesta ha segnalato anche che “il bando che ha concesso il primo finanziamento a Esprit non è stato rispettato all’articolo 6, relativo ai soggetti ammessi alla presentazione dei progetti, specificamente nei commi relativi alla trasparenza”: “non sono stati segnalati soggetti che avevano collegamenti societari con Esprit”. Dunque, al termine dei lavori della Commissione, “i dubbi sollevati dalle interrogazioni” che avevano sollevato il caso – ha concluso Donzelli – “vengono confermati e aggravati dai nuovi fatti emersi”. Di opposto segno la relazione del vicepresidente della commissione Pier Paolo Tognocchi (Pd), secondo cui “dalle verifiche effettuate, sul piano formale emerge una correttezza degli atti amministrativi e regolamentari della Giunta, dell’assessore e di Esprit”. La relazione di Tognocchi ha sottolineato “gli ottimi risultati conseguiti dal progetto per i piccoli sussidi, con i quali si puntava a favorire la creazione d’impresa e l’autoimpiego”, un progetto che “ha riscosso riconoscimenti anche in sedi esterne e terze”. L’esponente Pd ha anche notato che “dal punto di vista formale la partecipazione dell’assessore Salvadori a sedute di Giunta che non hanno adottato atti a contenuto discrezionale non rappresenta, in assenza di ulteriori elementi, violazione di legge o regolamento” anche se “sotto il diverso profilo dell’opportunità poteva essere evitata la partecipazione al voto su quelle delibere nelle quali Esprit fosse direttamente menzionato”. Infine Tognocchi ha avanzato una proposta: considerato che “é alta la domanda di regole deontologiche capaci di segnare con maggiore rigore i limiti e le condizioni della prassi politica e amministrativa, potrebbe risultare utile all’azione amministrativa e legislativa un Codice etico che definisca un insieme di principi e regole sui comportamenti dell’amministratore, alla stregua di quanto già previsto per i pubblici dipendenti”.