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Consiglio europeo: Brexit, i leader dei 27 al Regno Unito, «chiarire le posizioni su Irlanda e futuro dei rapporti Ue-Londra»

Tra i temi all'ordine del giorno del Consiglio europeo a Bruxelles anche la Brexit. Nel testo approvato stamani dai 27 Paesi la preoccupazione per la mancanza di passi in avanti nel negoziato a proposito dell'Irlanda.

(Bruxelles) «Alla luce dello stato dei lavori presentato dal negoziatore dell’Unione» sul Brexit, «il Consiglio europeo accoglie con favore gli ulteriori progressi compiuti su talune parti del testo giuridico dell’accordo di recesso. Il Consiglio europeo rileva, tuttavia, che deve ancora essere trovato un accordo su altri aspetti importanti, compresa l’applicazione territoriale dell’accordo di recesso, segnatamente per quanto riguarda Gibilterra». All’insegna della prudenza, politica e diplomatica, il capitolo delle Conclusioni del Consiglio europeo dedicato ai negoziati per la separazione dal Regno Unito approvato questa mattina nella versione Ue27, ossia senza Theresa May, premier britannico.

In particolare il Consiglio europeo «esprime preoccupazione per il fatto che non si siano ancora registrati progressi sostanziali in merito all’accordo su una soluzione ‘di salvaguardia’ (backstop) per l’Irlanda/Irlanda del Nord» e «insiste sulla necessità di intensificare gli sforzi per poter concludere quanto prima l’accordo di recesso». Il Consiglio europeo «ricorda che i negoziati possono progredire solo a condizione che tutti gli impegni assunti finora siano pienamente rispettati». Sui diritti dei cittadini europei, sull’Irlanda e sulle questioni finanziarie l’Ue dunque è inamovibile e ricorda che occorre anche una dichiarazione politica sul quadro delle relazioni future. Il governo britannico è richiamato a «una maggiore chiarezza» e a «proposte realistiche».

Non manca un accenno a un eventuale passo indietro di Londra sul Brexit: «Il Consiglio europeo ricorda che se le posizioni del Regno Unito dovessero evolversi, l’Unione sarà pronta a riconsiderare la sua offerta conformemente ai principi enunciati negli orientamenti del 29 aprile e del 15 dicembre 2017 nonché in quelli del 23 marzo 2018».