Vita Chiesa

CONSIGLIO EPISCOPALE PERMANENTE: LA PASTORALE DELLA SALUTE TEMA DELLA PROSSIMA ASSEMBLEA GENERALE

“Sviluppare una riflessione sui problemi e sulle prospettive della pastorale della salute quale tema principale della prossima assemblea generale che si svolgerà dal 18 al 22 aprile”. Questa “l’esigenza” al centro dei lavori del Consiglio episcopale permanente svoltosi dal 17 al 20 gennaio a Bari, “quale significativa tappa del cammino dell’intera Chiesa italiana verso la celebrazione del 24° Congresso eucaristico nazionale” (Bari, 21-29 maggio 2005). Lo rende noto lo stesso Consiglio permanente nel comunicato finale diffuso oggi. “Le motivazioni” che hanno portato a scegliere la pastorale della salute quale tema della prossima assemblea Cei stanno, spiegano i vescovi nel comunicato, “sia nel cambiamento dello scenario socio-culturale che, a proposito del senso della salute e della malattia, interpella la Chiesa sul fronte dell’ethos; sia nel radicale cambiamento dello scenario legislativo e istituzionale, con l’attribuzione di nuove e maggiori competenze alle Regioni; sia nella necessità di una maggiore integrazione della pastorale della salute nella pastorale ordinaria”. Durante i lavori, si legge nel comunicato, “è emersa anche l’esigenza che la pastorale della salute sia attenzione di tutta la comunità verso la persona, la vita, la malattia, la morte, per cui sarà indispensabile riconoscere e promuovere adeguatamente i livelli nazionali, regionali, diocesani di tale pastorale”. Pur non essendo quello della pastorale della salute l’unico tema, “a tale ambito – affermano i vescovi – sarà dedicata un’intera giornata per verificare come la Chiesa vive la sua presenza nel mondo della salute”. Tra gli altri temi al centro dei lavori: le vicende internazionali e il cammino dell’Unione europea, la pastorale carceraria e la cura pastorale degli emigrati italiani, la tragedia nel sud-est asiatico. “Tra le molteplici questioni sollevate da questa immane tragedia – si legge nel comunicato – i vescovi si sono soffermati, in particolare, sugli interrogativi circa il rapporto dell’uomo con la natura, il significato della sofferenza e della morte, la presenza di Dio”. In conclusione dei lavori è stata data comunicazione della lettera con cui il Papa ha nominato il card. Camillo Ruini quale suo “inviato speciale” alle celebrazioni del 24° Congresso eucaristico, al quale Giovanni Paolo II spera di poter intervenire personalmente.

“La campagna referendaria sia segnata da grande serenità, rispetto e obiettività circa la gravità delle questioni, con il prezioso contributo degli organi di informazione e comunicazione che sappiano dare spazio adeguato alle diverse posizioni”. È quanto ribadiscono i vescovi italiani nel comunicato finale circa i quesiti referendari abrogativi di alcuni parti della legge che regola la procreazione medicalmente assistita (l. 40/2004). Su questo argomento, si legge nel comunicato diffuso oggi, “la voce dei presuli si è levata con chiarezza. La legge 40/2004, con i quattro quesiti referendari ammessi dalla Corte costituzionale, si appresta a ritornare al centro di un serrato dibattito politico e culturale”. Per questo, i vescovi hanno espresso “in modo unanime la loro contrarietà per eventuali modifiche peggiorative, sia per via parlamentare sia tramite referendum, di una legge che così com’è, pur non essendo corrispondente all’insegnamento etico della Chiesa, ha tuttavia il merito di salvaguardare alcuni principi e criteri essenziali”. I vescovi precisano anche che “il referendum, nei confronti del quale per esprimere la propria contrarietà alle modifiche proposte ‘è legittimo avvalersi di tutte le possibilità previste in questo ambito dal legislatore’, può rappresentare una opportunità per rendere il popolo italiano maggiormente consapevole dei reali problemi e dei valori in gioco, in piena sintonia con il Santo Padre che indica ‘la sfida della vita’ tra le principali del nostro tempo”. Da qui la richiesta, “già da ora”, che “la campagna referendaria sia segnata da grande serenità, rispetto e obiettività circa la gravità delle questioni, con il prezioso contributo degli organi di informazione e comunicazione che sappiano dare spazio adeguato alle diverse posizioni”.Sir